Il Paese entra nell’Ue, meccanismi fiscali più severi
L’entrata della Croazia nell’Unione europea il prossimo 1 luglio metterà i diportisti comunitari che hanno beneficiato dello “status Extra UE” delle acque territoriali croate davanti a una scelta. Finora il paese adriatico è risultato molto conveniente per le unità stazionanti in regime di “temporanea importazione”: un meccanismo fiscale che in pratica garantisce per un periodo massimo di 24 mesi (in realtà bastava uscire dal territorio “estero” per poi rientrarci) l’esenzione dal pagamento dell’Iva e dei diritti doganali.
Con l’ingresso nell’Ue, invece, la circolazione delle barche esente da vincoli doganali sarà possibile solo se queste ultime saranno iscritte nei registri navali croati. In tal senso la Croazia ha concesso la possibilità di regolarizzare la “posizione fiscale” in modo agevolato, purché ciò avvenga nel periodo 1 gennaio 2013 – 31 maggio 2013. In particolare, l’immatricolazione nei registri comporterà l’applicazione di una tassa doganale dell’1,7 o del 2,7%. Il versamento ai fini Iva invece raggiungerà il 5% sul valore doganale dell’unità. Qualora la posizione non fosse regolarizzata per ottenere la libera circolazione nelle acque croate bisognerà versare un’IVA pari al 25%.