Milano, 9 aprile 2019 – Nonostante il lancio del piano nazionale Industria4.0 nel 2016, poi rinominato Impresa4.0 nel 2017, il settore nautico italiano non usufruisce dell’opportunità degli incentivi e ignora anche di cosa stiamo parlando. Lo rivelano i risultati preliminari della prima edizione dell’Osservatorio Nautica4.0 del Politecnico di Milano, presentati la scorsa settimana al workshop “Nautica4.0: building new strategies for future yacht industry” al Seatec2019 di Carrara dal prof. Andrea Ratti e dalla Dott.ssa Lucia Ramundo.
Delle 43 aziende intervistate a marzo 2019 dell’Osservatorio Nautica4.0, il 16% non sa cosa sia l’Industria4.0, il 25% ha semplicemente letto qualche articolo on line ed il 23% ha partecipato ad eventi a tema, per un totale del 64% del campione. Il 16% sta pensando a dei possibili progetti e solo il 20% ha già delle iniziative in corso.
Esiste una forte discrepanza tra le tipologie di aziende del comparto, che nella ricerca del Politecnico di Milano sono state divise in quattro categorie principali: studi di progettazione, cantieri, fornitori, altri. I meno informati, e di conseguenza meno attivi, sono gli studi di progettazione, con un 57% di “non conosco” e nessun progetto attivo. Seguono i cantieri con il 25% di “non conosco”, il 41% di conoscenza tramite stampa ed eventi, e solo il 17% di progetti in corso. I fornitori risultano, invece, la lepre del settore con un 5% di “non conosco”, il 20% di progetti in fase di valutazione ed il 25% di progetti Industria 4.0 già iniziati.
È comunque interessante notare che i cantieri e fornitori attivi nella Nautica 4.0 hanno chiaro il loro vantaggio di mercato rispetto al resto dei concorrenti, dichiarando di essere in anticipo o in linea con le migliori pratiche del settore. Nonostante ciò, non tutti i progetti hanno usufruito o stanno utilizzando gli incentivi del piano nazionale, infatti solo il 63% delle aziende ne ha fatto richiesta. Il 30% degli intervistati ha addirittura dichiarato di non essere a conoscenza del piano ed il 38% di aver solo letto articoli a riguardo o partecipato ad eventi.
Al di là della scarsa conoscenza del tema e del piano nazionale, quali sono gli ostacoli all’adozione della Nautica4.0 nel settore? La mancanza di risorse economiche, di competenze e di persone o team dedicati sono le cause principali. Le aziende pensano infatti che le tecnologie e le soluzioni di Nautica 4.0 siano eccessivamente costose e complesse (38% del campione), non hanno un piano per lo sviluppo delle competenze (67% del campione), né l’intenzione di assumere risorse competenti dall’esterno per colmare tale lacuna (53% delle risposte). Allo stesso tempo il 20% degli intervistati non è al corrente di quali sono le soluzioni tecnologiche ed il 25% non sa chi siano i fornitori a cui rivolgersi. Sembra quindi che le aziende dell’offerta tecnologica non abbiano ancora intercettato l’opportunità di mercato della nautica o che, se lo hanno fatto, si sono scontrati con una scarsa propensione agli investimenti digitali da parte del settore.
Molti interrogativi restano quindi aperti da esplorare nell’ambito della Nautica4.0, ma in particolare risulta necessaria una forte attività di comunicazione e networking per avvicinare la domanda del mercato e l’offerta tecnologica, sia per allineare la nautica italiana ai trend di innovazione digitale (come big data, analytics, cloud ecc.) e sfruttarne gli incentivi governativi, che per far conoscere le nuove opportunità di business che possono scaturire dallo sfruttamento dei dati ed allinearsi alle richieste dei nuovi clienti, come i millennials, iper-connessi ad internet e più propensi ad usufruire di servizi ed a vivere esperienze, che ad acquistare prodotti, come l’auto e la barca. La nautica italiana si sta finalmente riprendendo dalla dura crisi del 2008, ma per farlo in modo efficace e rimanere leader di mercato non può ignorare la digitalizzazione in corso in tutti i settori, continuando ad usare le lampade ad olio al posto della corrente elettrica.