Chieste le dimissioni del Commissario Straordinario
Rapporto irrecuperabile. L’Assemblea dei lavoratori dell’Autorità portuale di Napoli, insieme al Segretario Generale e ai dirigenti, ha chiesto le dimissioni del Commissario Straordinario Luciano Dassatti. Lo stato di agitazione proclamato dai dipendenti dell’Ap sfocia in una richiesta clamorosa. “I lavoratori tutti, senza distinzione, hanno ritenuto compromesso il rapporto di fiducia e di rispetto che deve intercorrere tra il legale rappresentante dell’ente e la struttura guidata dal Segretario Generale”, recita seccamente una nota. “Il Commissario Luciano Dassatti, Presidente dell’Ap dal 2009 al 2013 – prosegue il comunicato – nell’intervista resa sabato 23 novembre a “Il Mattino”, ha leso gravemente la dignità dell’intera Autorità portuale accusando di incapacità e inefficienza 91 lavoratori su 96”. Il riferimento è alle affermazioni non smentite dall’ex Ammiraglio secondo cui il lavoro dell’ente, in particolare sulle verifiche delle concessioni, peserebbe interamente sulle spalle di quattro o cinque funzionari. Un attacco, condito da una serie di giudizi negativi sulla preparazione del personale, che i lavoratori giudicano “incomprensibile”. Dassatti – replicano i lavoratori all’accusa di scarsa dedizione – “è stato per quattro anni Presidente dell’ente con pieni poteri di stabilire l’indirizzo politico e gestionale dell’ente e dell’intera comunità portuale”. Suo, come prevede la Corte Costituzionale, “un ruolo fondamentale anche di carattere inventivo, propulsivo, innovativo”. Ad alimentare la rivolta, oltre all’intervista del 23 novembre, una serie di articoli ipercritici sulla struttura di Piazzale Pisacane che hanno scavato una frattura insanabile tra il vertice dell’Ap e i lavoratori.