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Operazione di Polizia Ambientale da parte dei militari della Guardia Costiera di Manfredonia

Manfredonia, 9 ottobre 2020 –  Militari della Capitaneria di Porto di Manfredonia appartenenti al Nucleo Operativo di Polizia Ambientale (NOPA) sotto la direzione del neo costituito “Centro di Coordinamento Ambientale Marino” (CCAM) istituito presso la Direzione Marittima di Bari hanno portato a termine un’operazione di polizia ambientale in prossimita’ di una struttura turistico ricreativa in localita’ “Ippocampo” nel Comune di Manfredonia.

I militari intervenuti, nel corso del soprallugo, accertavano la presenza di alcune persone intente, a mezzo di un escavatore, al prelievo di materiale litoide in prossimita’ della foce di un canale idrico poco distante dalla struttura.

Il materiale, una volta prelevato, veniva riposto all’interno di alcuni “big bags” (sacconi plastici) successivamente sistemati a ridosso della struttura turistica.

Alla richiesta di chiarimenti in merito alle lavorazioni in corso i titolari della struttura non erano in grado di fornire alcun documento autorizzativo.

I militari operanti, procedevano a porre sotto sequestro preventivo d’urgenza n°106 “big bags” pieni di sabbia, un’area ricadente tra il demanio marittimo e la fascia di rispetto di 30 metri dalla dividente demaniale di circa 350 mq e l’escavatore utilizzato per le lavorazioni.

I resposabili venivano deferiti a piede libero all’Autorita’ Giudiziaria e veniva elevata loro una sanzione amministrativa per violazione all’art.1162 del Codice della Navigazione di importo pari a 3.000.

Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Foggia, giusta richiesta del magistrato di turno della locale Procura, ha convalidato il sequestro operato dai militari, emettendo il proprio Decreto di sequestro preventivo avendone ravvisato il fumus commissi delicti dei reati contestati
dal personale operante.

Si evdienzia come il prelievo di materiale litoide e l’apposizione di barriere fisiche a protezione delle strutture private, non puo’ essere effettuato senza la preventiva acqusisizione di tutti i pareri (edilizi/demaniali/paesaggistici) presso gli organi competenti.

In particolare il prelievo del materiale sabbioso, effettuato in prossimita’ di canali o foci dei fiumi, se effettuato in maniera autonoma e senza le normali previste autorizzazioni potrebbe andare a modificare irrimediabilmente il regolare corso delle acque e lo stato dei luoghi oltre a costituire un deturpamento per l’ambiente marino.