• 22 Novembre 2024 16:14

Seareporter.it

Quotidiano specializzato in politica dei trasporti marittimi

Palermo, cassa integrazione alla Fincantieri

Rischio chiusura per Castellmmare e Sestri Ponente?

 

Rischio cassa integrazione per tutti gli operai della Fincantieri di Palermo. L’azienda ha comunicato l’avvio delle procedure di Cig straordinaria, a rotazione, e per 24 mesi, a partire dal prossimo gennaio 2012 per un massimo di 475 addetti tra operai e impiegati. Qualora lo stabilimento non riuscisse ad ottenere commesse in tempo utile gli ammortizzatori scatteranno contemporaneamente per tutta la forza lavoro della fabbrica. La decisione, che prevede anche 175 esuberi allo scadere della Cig, ha suscitato una dura reazione del sindacato. “Nel 2010 – ricorda la Fiom – è stato siglato un accordo tra l’azienda e la Regione che prevedeva un impegno di Fincantieri a mantenere i livelli occupazionali e le missioni produttive a fronte del finanziamento per la ristrutturazione dei bacini di carenaggio da parte della Regione”.

La notizia complica ulteriomente il quadro di una vertenza che da un capo all’altro della penisola mette a rischio la posizione dei circa 8.500 addetti del gruppo cantieristico. Nei giorni scorsi Fincantieri ha reso noto il dettaglio per il piano di riorganizzazione dei prossimi 24 mesi: oltre 3.600 addetti in Cig e 1343 esuberi.  

In questo quadro allarma soprattuto la situazione relativa agli stabilimenti di Castellammare di Stabia e Sestri Ponente: “nel piano presentato il destino di questi cantieri e la loro prospettiva di continuità produttiva – denunciano i sindacati –  sono stati subordinati ai tempi e alle modalità di realizzazione delle opere infrastrutturali previste negli stessi nonché alle commesse pubbliche provenienti dalle Amministrazioni locali e dal Governo nazionale. Non vorremmo che per questi cantieri che già, in passato, sono stati oggetto di inaccettabili progetti di chiusura, la carenza di prospettive produttive e di volontà di consolidamento industriale, nascondano la reale intenzione di attuare gli stessi inaccettabili progetti”.

Catello Scotto Pagliara