• 24 Novembre 2024 10:06

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Pirateria. Bene la Somalia, preoccupa il Golfo di Guinea

Il più basso livello dal 2006. L’ultimo rapporto sulla pirateria pubblicato dall’ICC (International Chamber of Commerce) conferma il progressivo attenuarsi del fenomeno nelle acque prospicienti la Somalia. Comincia a preoccupare, invece, il versante occidentale africano.

A livello mondiale il rapporto registra 138 attacchi nei primi sei mesi dell’anno, a fronte dei 177 dello stesso periodo 2012: sette i sequestri riusciti (furono 20 nel 2012); 127 i marinai presi in ostaggio rispetto ai 334 dell’anno precedente.

Preoccupante, si diceva, la situazione nel Golfo di Guinea dove oltre ai 31 attacchi (tra cui 4 dirottamenti) si segnala un aumento dei sequestri di persona in mare e un allargamento dell’attenzione dei pirati ad una più ampia gamma di navi laddove i bersagli preferiti erano fino ad ora principalmente le petroliere e le gasiere. “Nel mese di aprile 2013 – spiega Pottengal Mukundan, direttore dell’International Maritime Bureau, l’organo che monitora la pirateria dal 1991 – nove marinai sono stati rapiti a bordo di due portacontainer, una della quali a ben 170 miglia nautiche dalla costa. I pirati hanno usato navi-appoggio per condurre operazioni a bordo di unità più piccole”. Ma è la non denuncia di tutti gli attacchi il vero cruccio dell’IMB. “Una situazione – conferma Mukundan – che impedisce una risposta significativa da parte delle autorità e mette in pericolo le imbarcazioni dell’area all’oscuro della esatta natura della minaccia”.  In totale nell’area sono stati presi in ostaggio 56 marinai in trenta rapimenti messi a segno dall’inizio del 2013. A fare la parte del leone la costa nigeriana con 22 attacchi portati a termine e 28 rapimenti messi a segno.

“Se questi attacchi saranno lasciati senza controllo – denuncia l’IMB – diventeranno più frequenti, più audaci e più violenti. La via da seguire è il coordinamento e lo sviluppo di attività congiunte tra gli Stati costieri della regione”. Una strategia che dovrebbe essere presto messa in atto in seguito alla recente stipula di una serie di accordi tra i Paesi coinvolti.

Resta la situazione confortante della Somalia che IMB attribuisce alla presenza delle marine internazionali nell’area dell’Oceano Indiano e al rafforzamento delle misure di sicurezza a bordo delle navi. “Le missioni internazionali – sottolinea Minkundan –continuano a svolgere un ruolo vitale nel garantire la sicurezza delle acque. Le due navi finora sequestrate sono state recuperate con un’azione navale prima che i pirati potessero portarli in Somalia. Solo le marine possono prendere le misure correttive dopo un dirottamento”.  Al 30 giugno 2013, stando al rapporto,  i pirati somali tengono prigionieri  57 marinai per il riscatto di quattro navi.