Convegno del CSDS sulla pirateria marittima. De Mistura: “massimo impegno per i marò”
Dallo scorso 28 ottobre, data d’inizio delle operazioni con i Nuclei Militari di Protezione, le forze italiane sono intervenute 77 volte a fronte delle 107 richieste pervenute dagli armatori al Comando in Capo della Squadra Navale. “Il tutto in un contesto giuridico internazionale e nazionale particolarmente complesso e vincolante”.
A parlare, il Capo di Stato Maggiore, Ammiraglio di Squadra Luigi Binelli Mantelli, nel corso del suo intervento al convegno “La Pirateria Marittima”, organizzato a Palazzo Marini dal Centro Studi Difesa e Sicurezza.
L’incontro ha rappresentato l’occasione per esaminare le caratteristiche e gli elementi di pericolosità del fenomeno pirateria e il cambio strategico nell’azione di contrasto da parte della comunità internazionale.
“Stiamo finalmente iniziando ad agire sulla logistica e quindi sulle basi a terra dei pirati, anche se dobbiamo essere ancora più incisivi, con operazioni di FS e maggior coordinamento internazionale”, ha spiegato Mantelli.
Presente anche il ministro della Difesa che ha rilanciato la riflessione di una “governance della sicurezza” condivisa. “E’ importante – ha sottolineato Giampaolo di Paola – l’azione di deterrenza e difesa che viene svolta dalla Marine, ma è anche fondamentale spezzare il flusso di denaro delle organizzazioni, agire sulle cause del fenomeno con la stabilizzazione degli Stati da cui provengono i pirati”.
Ampi riferimenti anche per la vicenda dei due fucilieri del Reggimento San Marco trattenuti in India. A fare il punto della situazione il sottosegretario agli Affari Esteri Staffan De Mistura: “Ci troviamo in un braccio non di ferro, ma di piombo, dal quale contiamo di uscire. Puntiamo sull’immunità funzionale dei due marò che sarà la nostra carta vincente”.
foto www.marina.difesa.it