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Più legalità e più qualità sulla tavola dei consumatori: l’operazione “Confine illegale” della Guardia Costiera a tutela del made in Italy

DiCatello Scotto Pagliara

Dic 20, 2018

Come ogni anno la tradizione delle festività natalizie richiama sulle tavole degli italiani molti piatti a base di pesce, sinonimo di convivialità e di proprietà nutrizionali.

Aumenta di conseguenza il rischio da parte del consumatore di comperare prodotti ittici non sicuri o qualitativamente non aderenti alle sue aspettative o, ancora peggio, non perfettamente idonei al consumo umano, fino a imbattersi in vere e proprie frodi commerciali.

Per questo motivo, in un periodo in cui è massima la commercializzazione di prodotti originati dall’attività di pesca, il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo, Senatore Gian Marco Centinaio, ha chiesto uno sforzo supplementare agli uomini e donne della Guardia costiera, disponendo l’operazione “Confine illegale”, a tutela dei consumatori, degli onesti operatori del settore e del made in Italy.

Un’operazione, iniziata a fine novembre e tutt’ora in corso, fortemente voluta per garantire il rispetto delle vigenti disposizioni sugli scambi commerciali nazionali e soprattutto internazionali, a tutela degli stock ittici e dell’ecosistema, con il coinvolgimento di oltre 5mila tra uomini e donne della Guardia Costiera e con l’impiego di mezzi aeronavali come Nave Gregoretti, specializzata nell’attività di contrasto alla pesca illegale.

Il dispositivo operativo messo in campo a livello nazionale dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera – che si articola attraverso i Centri di Controllo Area Pesca distribuiti capillarmente nei 15 Comandi regionali – ha permesso nel solo periodo dell’operazione, la contestazione di oltre 700 sanzioni penali e amministrative, il sequestro di oltre 80 tonnellate di prodotto ittico non conforme per un importo delle sanzioni di circa 1,5 milione di euro, nonché l’esecuzione di 7 ordinanze di custodia cautelare.

I controlli sono stati eseguiti su tutto il territorio nazionale, sia lungo le coste che nell’entroterra, in grandi città come Milano e Pavia. Tra le operazioni di maggior rilievo, a titolo esemplificativo, quelle avvenute:

  • a Trieste, al confine italo sloveno, in collaborazione con le Autorità croate, dove la Guardia Costiera ha intercettato un furgone frigo con a bordo 78 kg di datteri di mare (la cattura di questi molluschi richiede lo smantellamento delle rocce in cui crescono con danni irreversibili per l’habitat costiero. Puniti per legge anche la somministrazione e il possesso) e 260 kg di prodotto ittico vario privo di tracciabilità.
    • a Pavia, presso un negozio etnico dove sono stati sequestrati 123 kg di prodotti importati illegalmente dall’Africa, in cattivo stato di conservazione e senza tracciabilità. Il titolare dell’esercizio commerciale trasportava, occultata nel proprio bagaglio, la specie ittica denominata Tilapia, allo scopo di metterla in vendita senza transitare dai controlli doganali;
    • a Milano, presso una piattaforma logistica, dove sono state rinvenute oltre 37 tonnellate di salmone stoccate in imballi che risultavano sprovvisti di indicazioni relative all’origine del prodotto che rappresenta una delle informazioni obbligatorie a garanzia del consumatore finale. Irrogate sanzioni per un totale di 4.500 euro;
  • a Catania, all’interno di uno stabilimento per la produzione e la trasformazione di prodotto ittici sono stati rinvenuti alcuni sacchi di calce idrata utilizzata per effettuare, attraverso processi di immersione prolungata in vasche, lo “sbiancamento” di filetti di baccalà (Gadus Morhua) nonché la “Molva Atlantica”. Il prodotto ittico sequestrato ammonta a circa 6 tonnellate ravvisando le fattispecie delittuose dell’adulterazione e della contraffazione di sostanze alimentari costituendo pericolo per la salute pubblica.
  • a Taranto, con una maxi-operazione di contrasto ad un’attività criminale organizzata, sistematica, dedita al furto, ricettazione, distribuzione e successiva commercializzazione di prodotti ittici contaminati (mitili), contraffatti mediante falsa certificazione.  Tale complessa attività investigativa ha consentito l’esecuzione di 7 ordinanze di custodia cautelare, disposte dal Gip di Taranto.
  • A Bisceglie (Bari) presso un’azienda ittica, sono state sequestrate 3,5 tonnellate di prodotto ittico (polpo, seppie, calamari e scampi) congelati provenienti dall’estero per superamento del termine minimo di conservazione. Scadenza del prodotto nel 2010.

Ai risultati sopra evidenziati, si sommano i dati riferiti a tutto il 2018, per un totale complessivo, fino ad oggi di:  oltre 120mila verifiche, sia in mare che lungo la filiera commerciale, con l’elevazione di oltre 5.600 sanzioni tra amministrative e penali per un importo di circa 11,5 milioni di euro ed il sequestro di oltre 400 tonnellate di prodotto proveniente, per un terzo, da piattaforme logistiche e centri all’ingrosso che commerciano principalmente prodotto non nazionale. Tali risultati rappresentano lo sforzo profuso in tutto l’anno nell’assolvimento della funzione di controllo del settore della pesca, affidato al Corpo delle Capitanerie di porto, dal competente Dicastero delle Politiche Agricole Alimentari e del Turismo.

Tolleranza zero, dunque, per chi inquina un settore trainante dell’economia italiana, costituito da una flotta nazionale di 13mila pescherecci per 30mila pescatori e 80mila persone che lavorano nell’immediato indotto del settore.

Un’azione di contrasto decisa nei confronti di chi agisce in modo fraudolento a danno degli operatori onesti e a discapito dei consumatori, con lo scopo di sostenere il comparto pesca nazionale e assicurare, nel contempo, una filiera ittica virtuosa che garantisca ai consumatori l’acquisto di prodotti certificati e di qualità.

 Reparto III – Centro di Controllo Nazionale Pesca

LE ATTIVITA’ DI CONTROLLO PESCA

Scheda di sintesi

 Il Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera svolge compiti e funzioni collegate in prevalenza all’uso del mare per i fini civili e con dipendenza funzionale da vari Ministeri. Tra le principali linee di attività svolte dal Corpo, il controllo sulle attività di pesca marittima e sulla filiera commerciale nonché amministrazione attiva nella gestione della flotta da pesca e dei marittimi in rapporto di dipendenza funzionale con il Ministero per le politiche agricole alimentari, forestali e del turismo;

Al fine di assolvere ai propri compiti istituzionali ed in aderenza agli standard europei in materia di controllo pesca, il Corpo ha attivato già da anni presso il proprio centro di formazione di Livorno corsi specialistici in favore del personale impiegato nel settore del controllo pesca. Il corpo docente è composto sia da Ufficiali/Sottufficiali del Corpo con esperienza consolidata nel settore, sia da funzionari dell’Agenzia di Controllo Europea della Pesca (EFCA) con sede a Vigo (Spagna) nonché da ricercatori e professionisti del settore che forniscono il loro apporto al background culturale dei frequentatori.

Il personale così formato, sulla base di una direttiva emanata dal Comando Generale, svolge la propria attività presso i Comandi territoriali del Corpo con le qualifiche di Ispettore nazionale, Ispettore UE ed Ispettore ICCAT/GFCM. Questi ultimi due livelli di professionalità garantiscono un impiego in ambito internazionale, con scambio operativo tra Stati dell’Unione ovvero a bordo delle Unità Navali sotto il coordinamento dell’EFCA (European Fisheries Control Agency). Un livello di professionalità ed addestramento del personale è garanzia per il cittadino che vede tutelati i propri diritti ma è garanzia anche per gli operatori del settore che hanno il diritto di essere sottoposti alle verifiche da personale preparato, conoscitore delle norme e delle procedure in essere.

Al fine di assolvere le funzioni di controllo pesca assegnate, il Corpo impiega i propri assetti aero-navali sotto il coordinamento del Centro di Controllo Nazionale della Pesca, con sede presso il Comando Generale, e dei Centri di Controllo Aerea Pesca presenti sul territorio. Tra i mezzi navali d’altura, Nave Bruno Gregoretti CP 920 è l’unità specializzata che opera in maniera esclusiva nel settore del controllo pesca, con un equipaggio estremamente addestrato. Proprio nel 2018 l’Unità a seguito dell’intensa attività svolta nel contrasto alle reti da posta derivanti, cosiddette “spadare” è stata insignita con il premio “Nassiriya” per la legalità. Per lo svolgimento di tali attività il Corpo è destinatario dell’assegnazione di risorse finanziarie, tramite apposita convenzione con la Direzione Generale della Pesca Marittima ed Acquacoltura, provenienti dal FEAMP (Fondo Europeo per le attività marittime e la Pesca).