• 22 Novembre 2024 09:53

Seareporter.it

Quotidiano specializzato in politica dei trasporti marittimi

Polizia ambientale, la Guardia Costiera interviene nel casertano

Sequestrate due aziende zootecniche tra Villa Literno e Ischitella

 

 

Smaltivano i rifiuti liquidi derivanti da attività zootecnica senza alcun sistema di contenimento o impermeabilizzazione del terreno. I reflui così finivano per confluire attraverso i corsi d’acqua nella rete di canali presenti in zona inquinando il Lago di Patria e il mare. Sigilli scattati per due delle maggiori aziende bufaline nella zona compresa tra Ischitella e Villa Literno (“La vecchia masseria”, “La Mariarosa”) a seguito di un’operazione coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere in stretta collaborazione con Capitaneria di porto di Napoli.

L’intervento di polizia ambientale nasce da un’attività già avviata da tempo con gli uomini della Guardia Costiera impegnati con telerilevamenti effettuati da piattaforme aeree sull’intero territorio della provincia di Caserta. Coinvolti in totale 25 militari, coadiuvati da funzionari dell’Asl e dell’Arpac che hanno accertato criticità di natura igienico sanitarie e ambientali.

Nel corso dei controlli, inoltre, sono state rinvenute varie carcasse di animali, in stato di putrefazione avanzata, in contrato con la normativa che prevede lo smaltimento presso ditte autorizzate. Un vero proprio cimitero a cielo aperto,  conseguenza della volontà degli allevatori di evitare gli ulteriori costi di una pratica molto diffusa nel territorio: l’uccisione, al termine del periodo di allattamento, dei vitelli maschi ritenuti improduttivi. “E’ tra l’altro evidente, come già riscontrato in altre sedi – spiega la Procura – che tali illeciti da parte delle aziende bufaline vengono spesso posti in essere con il silenzio compiacente proprio degli addetti ai lavori che dovrebber certificare la regolarità della loro gestione”.

Non si esclude, tuttavia, l’ipotesi, al vaglio delle verifiche in corso dall’Asl, che le carcasse appartengano ad animali affetti da brucellosi. Tra i reati contestati, oltre l’attività di smaltimento rifiuti non autorizzata, anche il maltrattamento di animali.

I commenti sono chiusi.