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Porto di Ancona: attivato la procedura di controllo digitale dei mezzi di sbarco e imbarco sui traghetti

DiCatello Scotto Pagliara

Apr 21, 2021

Ancona, 21 aprile 2021 – Al porto di Ancona l’innovazione tecnologica diventa realtà. Si è attivato il progetto di ADM e dell’Autorità di sistema portuale per la digitalizzazione delle procedure doganali nel porto di Ancona. Un avanzato e innovativo processo di controllo digitale e di tracciamento del trasporto dei mezzi in sbarco e in imbarco sui traghetti e in prospettiva sui container all’interno dello scalo dorico.

Un’iniziativa all’avanguardia, presentata in una conferenza stampa, che viene realizzata in un porto leader per il traffico traghetti internazionale e che consente di ampliare virtualmente gli spazi portuali grazie ad un sistema software di intelligenza artificiale in grado di monitorare e controllare autonomamente i flussi di mezzi in imbarco e sbarco.

Il progetto TinS-Trasferimento in sicurezza, cofinanziato dall’Unione europea con il progetto Smart-C e condiviso da ADM, Autorità di sistema portuale e Guardia di Finanza, è iniziato in via sperimentale a giugno 2018. Questo ha permesso di spostare tutti i mezzi pesanti che sostavano nel Porto Antico di Ancona, per espletare le pratiche doganali in un’area doganale esterna al porto, il terminal intermodale Scalo Marotti, spazio strategico acquistato dall’Autorità di sistema portuale da RFI che lo intendeva dismettere. La sperimentazione ha già permesso di ridurre la percorrenza dei mezzi pesanti all’interno del porto con un risparmio annuo stimato in circa 60 mila chilometri complessivi, con la conseguente diminuzione delle emissioni a ridosso della città.

Grazie al sistema di intelligenza artificiale acquisito dall’Autorità di sistema portuale e messo a disposizione di ADM, Guardia di Finanza e operatori dello scalo, i mezzi in imbarco e sbarco vengono seguiti in tempo reale in ogni loro spostamento durante l’intero percorso che li conduce allo scalo Marotti alle aree di imbarco e viceversa. Ogni anomalia viene segnalata automaticamente senza la necessità di un controllo diretto e continuo da parte del personale.

Con il progetto, la cui realizzazione è stata inserita nel più ampio accordo sulla digitalizzazione del Sistema portuale del mare Adriatico centrale firmato ad ottobre 2020 tra il presidente Rodolfo Giampieri e il direttore generale di ADM Marcello Minenna, sono state installate le infrastrutture per i controlli doganali e definite le procedure autorizzative per le merci in transito nel porto di Ancona oltre a promuovere l’interoperabilità fra i sistemi informativi già utilizzati.

“Grazie a questo progetto, nato dalla collaborazione con ADM e Guardia di Finanza, abbiamo creato le premesse per ottenere una maggiore efficienza e sicurezza nelle procedure di controllo dei mezzi in transito legati al traffico dei traghetti – ha affermato il segretario dell’Autorità di sistema portuale, Matteo Paroli -, un’iniziativa condivisa che, grazie alla dematerializzazione dei flussi informativi, ci consente di lavorare in piena interoperabilità, con effetti positivi anche per gli operatori logistici”.

“Sono più di due anni che lavoriamo su digitalizzazione e introduzione dell’innovazione tecnologica per migliorare i servizi all’utenza e la competitività dello scalo, concetti oggi molto di moda – ha detto il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale, Rodolfo Giampieri -. Non a caso siamo il primo porto italiano ad introdurre queste soluzioni tecnologiche per la gestione del traffico traghetti internazionale. Un risultato reso possibile dalla preziosa collaborazione fra istituzioni, concretizzata dal partenariato con ADM e Comando provinciale della Guardia di Finanza, un progetto che razionalizza e migliora la gestione del traffico mezzi di un porto internazionale come è quello di Ancona. Un altro tassello che compone il più ampio lavoro di trasformazione dello scalo che punta nettamente su innovazione e sostenibilità come fattori di competitività per nuovo lavoro per le imprese e nuova occupazione qualificata. Il progetto inoltre ha l’importante valore aggiunto di contribuire sensibilmente a ridurre le emissioni del traffico portuale, un altro elemento che consente di apprezzare il valore di queste scelte.”

Il direttore centrale Organizzazione e Digital trasformation  di ADM, Laura Castellani, ha affermato come questo sia un servizio all’interno del porto che consente di migliorare i traffici portuali e contrastare l’illegalità, mentre il direttore Interregionale ADM Emilia Romagna e Marche, Franco Letrari, ha sottolineato la rilevanza e la preziosa collaborazione tra le istituzioni del Porto dorico per il raggiungimento di sempre più importanti e ambiziosi traguardi al servizio dell’economia locale. Roberto D’Arminio, direttore dell’Ufficio ADM di Ancona, ha evidenziato come l’applicazione della digitalizzazione consentirà di destinare ad un’operatività di maggiore efficienza delle risorse umane.

Il generale di brigata Claudio Bolognese, comandante provinciale di Ancona della Guardia di Finanza, ha rimarcato la collaborazione H24 con il personale di ADM sottolineando come il valore di un porto moderno si riconosca anche dal fatto che investe sulla digitalizzazione. Il capitano di vascello Andrea Vitali, comandante in seconda del porto di Ancona, ha affermato che la maggiore efficienza dei controlli a terra, grazie alla digitalizzazione, e le procedure di controllo della Guardia costiera durante la navigazione sono fattori che velocizzano le procedure dello scalo dorico.

“Il progetto va nella direzione della maggiore efficacia, nei controlli, e di efficienza, della filiera del trasporto, realizzata grazie alla tecnologia e alla grande collaborazione tra le amministrazioni coinvolte – ha detto Ida Simonella, assessore al Porto del Comune di Ancona -. È dunque uno strumento di competitività del porto ma è anche la sintesi di un percorso che va dal recupero del Porto antico all’esigenza di spostare la sosta dei mezzi pesanti dal molo Rizzo allo scalo Marotti, alla possibilità di ridurre il transito di tir dentro al porto. Un modo di tenere insieme le esigenze dell’economia con quelle della sostenibilità che esprime una comunità”.