Genova, 14 ottobre 2022 – Un’altra nave è stata detenuta dalla Guardia costiera di Genova nel corso dell’attività di verifica sulle navi straniere che scalano i nostri porti, meglio nota come Port State Control [1].
Ieri notte è stata fermata la portacontenitori “CONTSHIP RAY”, numero IMO 9388338, battente bandiera liberiana, di circa 10.000 tonnellate di stazza, costruita nel 2008 e gestita da una compagnia greca, per gravi violazioni alle norme internazionali sulla salvaguardia della vita umana in mare, la sicurezza della navigazione e la protezione dell’ambiente.
“Abbiamo iniziato l’ispezione nel primo pomeriggio, appena la nave è attraccata, e si è protratta per tutta la giornata – racconta uno degli Ufficiali del team ispettivo – durante la quale sono emerse gravi irregolarità tra cui la protezione antincendio, gli equipaggiamenti di emergenza, la certificazione dei dispositivi di salvataggio ed il funzionamento del Voyage Data Recorder, la black box delle navi”.
La verifica è proseguita sino alle 23 circa ed ha interessato diverse aree dell’unità tra cui: il ponte di comando, la sala macchine, il locale timoneria, i ponti esterni nonché gli spazi adibiti all’equipaggio e si è concluso con un’esercitazione antincendio per verificare la capacità dell’equipaggio nella gestione delle emergenze.
“Il profilo di rischio della nave – prosegue uno degli Ufficiali – caratterizzato dalla qualità della bandiera, dal Registro di classifica, dalla performance della compagnia di gestione e dalla nave stessa, non destava particolari preoccupazioni ed anche le risultanze delle precedenti 3 ispezioni a cui era stata sottoposta negli ultimi 5 anni erano tutte positive.”
“Prima di poter essere visitata nuovamente dai nostri ispettori ed essere autorizzata a riprendere il mare – ci segnalano dalla Sezione sicurezza navigazione della Guardia costiera – la nave dovrà rettificare tutte le irregolarità nonché essere sottoposta ad ispezione ed audit addizionali da parte della Società di classificazione e delle Autorità di bandiera.
L’Ammiraglio Sergio Liardo, Comandante del porto di Genova e Direttore Marittimo della Liguria, evidenzia che “L’attività ispettiva a bordo di navi straniere ed italiane è uno dei compiti prioritari della Guardia Costiera a garanzia della sicurezza della navigazione, della protezione dell’ambiente marino e a tutela delle condizioni di vita e di lavoro degli equipaggi”.
“Quest’anno nella nostra regione sono state fermate 11 navi su 89 ispezionate, una percentuale importante che, collegata alle 300 deficienze rilevate, conferma l’alto livello di attenzione prestato dai nostri Nuclei ispettivi impiegati anche nell’attività di verifica e certificazione del naviglio nazionale. Il Port State Control – ribadisce – è essenziale per assicurare che i traffici marittimi siano effettuati nel rispetto degli standard previsti, senza distorsioni di concorrenza a danno degli armatori che operano navi sicure”.
I compiti di Port State Control sono svolti da personale della Guardia Costiera, debitamente formato e autorizzato quale ispettore PSC, dislocato tra diversi Comandi territoriali ubicati nei porti maggiormente interessati da traffico mercantile ed organizzato in “Nuclei Port state Control”, coordinati dai Servizi regionali PSC istituiti a livello di Direzione Marittima. L’Autorità Competente è il 6° Reparto del Comando Generale – Sicurezza della navigazione e marittima che tramite la Sezione “Port State Control” e il Coordinatore Nazionale” monitora e indirizza l’attività.
[1] Il Port State Control è l’attività ispettiva delle navi straniere da parte dell’Autorità dello Stato del porto atta a garantire che la nave che scala un porto in navigazione internazionale non sia in condizioni sub-standard rispetto alle Convenzioni Internazionali che regolano la sicurezza della navigazione, costituendo un pericolo per la vita umana in mare e per l’ambiente.
Le principali normative/disposizioni internazionali, comunitarie e nazionali di riferimento sono: Convenzioni internazionali elaborate in sede IMO ed ILO; Testo, istruzioni e circolare del c.d. Paris Memorandum of Understanding, importante accordo regionale finalizzato a garantire politiche comuni relative alle ispezioni per l’Europa e l’Atlantico del Nord, firmato a Parigi il 26 gennaio 1982 e che riunisce 27 Autorità Marittime europee e non e di cui l’Italia fa parte fin dalla sua costituzione; Direttiva 2009/16/CE – recepita in Italia con il decreto legislativo n. 53 del 24 marzo 2011, “Attuazione della direttiva 2009/16/CE – relativa all’attuazione di norme internazionali per la sicurezza delle navi che approdano nei porti comunitari e che navigano nelle acque sotto la giurisdizione degli Stati membri” e che impone agli Stati comunitari l’adempimento di precisi obblighi ispettivi all’interno del “Nuovo Regime Ispettivo” – regime atto a garantire l’effettuazione del maggior numero di ispezioni delle navi che approdano nei porti europei, tenendo conto di un’equa ripartizione dell’impegno globale di controllo tra gli Stati membri (c.d. Fair Share), e dando priorità alle navi che presentano un profilo di rischio più elevato