La mancanza di un presidio fisso per le emergenze sanitarie nel porto di Napoli mette a repentaglio la sicurezza dei lavoratori. È quanto denuncia il segretario Fit Cisl Porto Gennaro Imperato a seguito della morte questa mattina di un dipendente dell’Autorità portuale. Colpito da un improvviso malore l’uomo è stato soccorso dopo un’attesa di venti minuti da un mezzo del 118 proveniente da un’altra parte della città. “Forse – spiega in una lettera aperta – con l’istituzione di un presidio, come più volte ribadito nelle riunioni intercorse in Prefettura, si sarebbe potuta evitare questa tragedia”. Il riferimento è al protocollo d’intesa per la pianificazione di interventi in materia di sicurezza nell’ambito portuale di Napoli intitolato a Luigi Davide, l’operaio che perse la vita in un tragico incidente nel maggio 2007. Il documento, in particolare, prevedeva l’istituzione di un punto fisso per le emergenze non più garantito a causa dei tagli alla spesa sanitaria regionale. “E’ giusto che il diritto alla salute debba venire a mancare per favorire un risparmio in termini economici? Il valore della vita può essere quantificato in pochi centinaia di euro? Si esortano le istituzioni – conclude la comunicazione – affinchè venga ripristinato nuovamente tale servizio vista la molteplicità delle attività presenti in porto anche in virtù dei preoccupanti ed imminenti accorpamenti ospedalieri”.