“Occorre convocazione a Roma”
Una convocazione urgente di tutte le parti coinvolte “per esercitare una quanto mai incisiva azione di mediazione a recupero della normalità in un quadro di rispetto dei reciproci obblighi assunti dagli attori della vicenda”. Nichi Vendola scende in campo sul futuro del porto di Taranto scrivendo al presidente del Consiglio Matteo Renzi. “Le agitazioni dei lavoratori ormai in Cassa Integrazione da più di due anni – si legge nella lettera di Vendola – la decisione del terminalista di spostare anche l’ultima rotta transoceanica dal Porto di Taranto al Porto del Pireo, interrompendo di fatto qualsiasi attività operativa sul Terminal, le “comprensibili” istanze dell’Autorità Portuale di porre al Terminalista “condizioni” e “garanzie” di operatività, stanno determinando delle frizioni che potrebbero facilmente degenerare in una irreversibile rottura. Sul punto, la scelta di TCT di dirottare ieri, verso il Porto di Trieste, l’ultima nave transoceanica attesa a Taranto, ha contribuito ad esasperare ancora di più i rapporti già compromessi”. Per Vendola “obiettivo inderogabile dell’incontro sarà quello di confermare la volontà comune a proseguire nel percorso intrapreso, attraverso la rassicurazione che le legittime aspettative di tutti verranno soddisfatte attraverso l’impiego delle ingenti risorse disponibili, fondamentali per il rilancio della crescita e dello sviluppo di una realtà già pesantemente colpita”.
Il testo integrale della lettera