SRM (Studi Ricerche Mezzogiorno, Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) ha presentato oggi a Napoli il Secondo Rapporto Annuale “Italian Maritime Economy. Rischi e opportunità al centro del Mediterraneo” in un convegno dal titolo “Nuove rotte per la crescita del Mezzogiorno” presso la sede del Banco di Napoli. Frutto dell’attività di monitoraggio dell’Osservatorio Permanente sull’Economia dei Trasporti Marittimi e della Logistica di SRM operativo dal 2014, il Rapporto si focalizza sui grandi fenomeni che stanno modificando gli assetti logistico-portuali europei e dell’Italia. Il nostro Paese dispone di un importante patrimonio infrastrutturale ed imprenditoriale in merito che va migliorato per essere più competitivo. Il nostro sistema portuale mantiene una posizione di rilievo nell’ambito del Mediterraneo, in termini di volumi di merci movimentate, ma, salvo eccezioni, sta attraversando una fase di stallo. Il Rapporto, in particolare, individua tre driver strategici. Il primo è una decisa strategia rivolta all’integrazione infrastrutturale e intermodale. Il secondo è l’attrazione di investimenti dall’estero ed in questo ambito le Free Zones possono essere un fattore determinante. Il terzo è il dover pensare la logistica come asset principale per lo sviluppo del Mezzogiorno e quindi al centro della nostra agenda competitiva e dei suoi piani di investimento. Il convegno, svoltosi nella Sala delle Assemblee del Banco di Napoli, è stato aperto da Franco Gallia, direttore regionale di Intesa Sanpaolo per Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. “L’economia marittima per la nostra banca è qui di fondamentale importanza,” ha confermato Gallia. “Nel mare, infatti, la finanza ha un ruolo di rilievo, sia se parliamo di finanza privata cioè il sostegno ai nostri armatori e alle imprese della logistica sia che parliamo di finanza pubblica, vale a dire la finanza per le infrastrutture, e quindi l’attivazione di strumenti finanziari rivolti anche al settore pubblico come il project-finance quando l’operazione si svolge in partenariato pubblico-privato. Intesa Sanpaolo è sempre vicina ai settori produttivi che caratterizzano l’Italia e il Mezzogiorno e lo siamo con uno sguardo sempre più attento al Mediterraneo, alla cultura e alle radici delle imprese che qui producono”. I dati e le analisi elaborati dal Centro Studi sono stati illustrati da Massimo Deandreis, direttore generale di SRM, e da Alessandro Panaro, responsabile dell’ufficio Maritime and Mediterranean Economy di SRM, che ha approfondito i temi delle grandi alleanze e della competitività delle infrastrutture. “La ricerca – ha spiegato Deandreis – è ricca di dati e mette bene in evidenza il peso di tutta la filiera del mare, non solo come comparto produttivo, ma anche come generatore di valore e di occupazione. In Italia 1/3 di tutto l’import ed export parte o arriva via mare. Gran parte di questo comparto è collocato nel Mezzogiorno che potrebbe svolgere il ruolo di piattaforma logistica a beneficio di tutto il sistema produttivo nazionale. Anche perché sta emergendo in modo marcato una direttrice marittima che dall’Europa, via Mediterraneo, passa per il Canale di Suez, Golfo e Asia. In questa direttrice l’Italia e i porti del Mezzogiorno, potrebbero trovare ancor meglio la loro funzione di Hub strategico”.
La tavola rotonda, moderata dal direttore de Il Mattino, Alessandro Barbano, su “Nuove rotte per la crescita del Mezzogiorno e del Mediterraneo” ha visto come discussant Michele Acciaro, professore di Maritime Logistics della Kühne Logistics University (KLU) di Amburgo, Oliviero Baccelli, Direttore CERTeT Bocconi, Sghir El Filali dell’ANP, Agenzia Nazionale dei Porti del Marocco di Casablanca, Luigi Nicolais, presidente CNR, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Paolo Scudieri, presidente SRM e presidente di Adler Group, Orazio Stella, Amministratore Delegato Maersk Italia. Maurizio Barracco, presidente Banco di Napoli: “Il report di SRM ci conferma la crescita del ruolo strategico ed economico del Mediterraneo e ci fa capire come il raddoppio del Canale di Suez potrà avere un impatto estremamente positivo sul commercio marittimo e, se siamo bravi, anche sull’economia italiana e del Mezzogiorno. Una crescita che vogliamo sostenere sfruttando la presenza di Intesa Sanpaolo in tutto il bacino del Mediterraneo con filiali in Turchia, uffici in Tunisia e Marocco e una banca molto forte in Egitto, la Banca d’Alessandria. Ed infine a Dubai da cui si sovraintende tutta l’area del Golfo. Sottolineo che il Gruppo è forte proprio in quei Paesi e mercati che stanno emergendo come nuove direttrici del traffico marittimo e su cui l’Italia può giocare un importante ruolo. Il Banco di Napoli ed Intesa Sanpaolo vogliono e possono essere un punto di contatto tra l’Italia, il Mezzogiorno e la sponda sud del Mediterraneo, dando supporto economico e finanziario alle imprese e agli operatori del settore”.