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PRESENTAZIONE DEL PIANO OPERATIVO TRIENNALE 2018-2020 PREVISTI INVESTIMENTI PER 440MILIONI DI EURO

DiCatello Scotto Pagliara

Dic 14, 2017

Venezia 14 dicembre 2017 – Con la costituzione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, che comprende i porti di Venezia e Chioggia, si crea un unico sistema per quello che storicamente veniva definito il “Porto Laguna di Venezia”, ovvero per un unico contesto geografico, ambientale e, ancor più oggi con la costituzione della Città Metropolitana, sociale ed economico.

Presentiamo dunque oggi un unico Piano Operativo Triennale, per un Sistema di due porti per servire in modo complementare, ognuno con le proprie caratteristiche e specificità, un mercato di fatto geograficamente omogeneo.

Il POT 2018-2020 si pone infatti l’obiettivo di promuovere lo sviluppo sostenibile del porto sotto l’aspetto economico, sociale, ambientale e culturale. Venezia non può vivere solo di turismo, ma ha bisogno delle attività ricomprese nell’ambito portuale che anzi rappresentano un’efficace risposta alla monocultura turistica.

La prosperità di un porto e del suo territorio dipendono non solo dalle relazioni commerciali marittime, ma anche dalla sua funzione economica territoriale. Poiché aumento dei traffici, incremento della produttività e quote di mercato crescenti, non comportano necessariamente un beneficio per la collettività, sarà necessario attuare una “pianificazione efficace [che] dovrà realizzare un sistema portuale all’altezza del capitale infrastrutturale, sociale e dei servizi, del territorio in cui opera” ovvero “creare nuove attività, o rinnovare quelle esistenti, per offrire un’occupazione ad alto valore aggiunto (good job), adeguata alla domanda del contesto, sviluppando quindi sia la componente operativa che quella direttiva. In tal senso appare quanto mai strategica anche la realizzazione di network strutturati con università, centri di ricerca e sistemi di impresa locali, per lo sviluppo di professionalità highly skilled”.

SCENARIO ECONOMICO

Dopo un 2016 caratterizzato da una crescita del PIL mondiale debole con un incremento pari ad un +3,2% e sostanzialmente in linea con il 2015, le ultime proiezioni fornite dai maggiori organismi internazionali, (FMI, OCSE e Commissione Europea), prevedono, per il 2017, una sostanziale ripresa della crescita dell’economia. Il PIL mondiale dovrebbe attestarsi attorno ad un tasso di crescita del +3,7% per il 2017 e ad un +3.9% per il 2018. La ripresa economica si sta consolidando trainata dal rialzo fatto registrare dal settore manifatturiero nelle economie avanzate e dalla ripresa dei mercati emergenti (+4,1%). Per i Paesi UE, le proiezioni prevedono una crescita dell’1,7% nel 2017 e del 1,8% nel 2018, trainata in particolare della ripresa della spesa per investimenti e dalla crescita della componente legata ai consumi privati. Rispetto alla catchment area del Porto di Venezia va evidenziata la buona performance di paesi dell’Europa Centrale, Orientale e Sud-Orientale che nel corso del 2016 (dati FMI – Outlook 2017) hanno fatto registrare tassi di crescita sostenuti grazie a politiche economiche espansive.

Nel 2016 l’export italiano – uno degli assi portanti dei traffici dello scalo lagunare – è cresciuto del 2,4% grazie all’accelerazione del commercio mondiale ed al deprezzamento dell’euro. Secondo le ultime stime della Commissione Europea, per il 2017 il tasso di crescita del commercio internazionale, pesato per l’Italia, è stimato intorno al 3,6% con una proiezione al 4,1% per il 2018 e 2019. L’andamento delle importazioni ha fatto registrare, invece, una crescita del 2,9% dovuta al recupero della domanda interna e del ciclo produttivo industriale.

Per il Veneto i principali indicatori (Fondazione Nord Est, 2017) denotano una crescita timida fatta eccezione per l’export che si è comunque mantenuto nel 2016 in terreno positivo registrando un +1,5% rispetto al +0,5% della media nazionale. Per il 2017 si stima una crescita del PIL veneto pari a +1,2% grazie ad un incremento significativo dell’export superiore alla crescita del +0,9% previsto a livello nazionale. Nel 2016 l’export ha raggiunto il suo massimo storico confermando il Veneto quale seconda regione esportatrice italiana con 58,2 miliardi di euro di fatturato estero, in crescita dell’1,3%.

ANDAMENTO GENERALE DEI TRAFFICI PORTUALI

I traffici marittimi sono una parte fondamentale del commercio internazionale; l’80% dell’import-export mondiale viaggia su nave. Le stime prevedono che al 2030 si raggiungeranno i 17 miliardi di tonnellate movimentate via mare. Concentrando l’attenzione unicamente sui traffici containerizzati, nel 2016, si è raggiunta la quota 720 milioni di TEUs con una crescita complessiva post crisi ininterrotta e nell’ultimo anno pari all’1,8%. Il Mediterraneo ha visto crescere l’importanza dei suoi porti guadagnando quote di mercato a discapito dei porti del Nord Europa colmando quasi totalmente il gap in termini di volumi di traffico containerizzato movimentato. In questo contesto, il Nord Adriatico ricopre un ruolo di sempre maggior rilievo con un’importante crescita (+7,42% CAGR) inferiore solo a quella fatta registrare dal cluster portoghese (+11,28% CAGR) e ben superiore rispetto a quella dei principali cluster in termini di volumi assoluti. Questo in particolar modo grazie al contributo di Koper (+10,3% CAGR) e Venezia (+8,96% CAGR).

ANALISI DEI TRAFFICI DEL PORTO DI VENEZIA E CHIOGGIA

Nell’ultimo quinquennio i traffici merci totali del Porto di Venezia si sono attestati intorno ai 25milioni di tonnellate con un calo di circa il 15% rispetto al livello pre-crisi (2008), mentre il traffico passeggeri, si è attestato nel 2016 a circa 1,7 milioni, registrando negli ultimi anni un leggero calo dovuto alle limitazioni imposte all’ingresso delle navi da crociera. A tali traffici vanno ad aggiungersi quelli del Porto di Chioggia, caratterizzati, in particolar modo, da rinfuse solide e merci in colli, con un volume medio dell’ultimo quadriennio pari a 1,6 milioni di tonnellate.

Una delle principali motivazioni della riduzione del traffico merci del Porto di Venezia risiede nella repentina flessione, osservabile nel settore delle rinfuse liquide, dovuta principalmente alla cessazione degli arrivi di petrolio greggio derivanti dalla trasformazione della raffineria Eni in bio-raffineria e della raffineria IES di Mantova in deposito.

Nonostante il calo complessivo, le merci in colli, composte da traffico ro-ro, merci varie e container, hanno mantenuto la loro quota di mercato trainate dalla forte e costante crescita del segmento container che al termine del 2016 ha fatto registrare un +7,7% rispetto all’anno precedente. In leggera crescita, nell’ultimo triennio, l’andamento delle rinfuse solide.

ANALISI E PROSPETTIVE PER I PRINCIPALI SETTORI DI TRAFFICO

Petrolifero. Il passaggio alla produzione di ENI di biocarburante di seconda generazione significherà per il porto di Venezia una diminuzione dei traffici di virgin nafta e di olio di palma che potrebbero essere solo in parte compensati da una maggiore domanda di biocarburante.

Chimica verde. Le annunciate ipotesi di sviluppo della cosiddetta chimica verde proporrebbero dei nuovi scenari di sviluppo per gli impianti e il traffico di prodotti chimici di Porto Marghera.

Siderurgico. Tra gli elementi che potrebbero influenzare negativamente i volumi di traffico futuri, vi è l’acquisizione di Ilva da parte del gruppo AM Investco Italy di cui il Gruppo Marcegaglia possiede il 15%. Questo potrebbe, infatti, far confluire parte dei traffici del terminal veneziano verso il porto di Ravenna.

Container. Il mantenimento della massima efficienza in termini di accessibilità nautica è la condizione essenziale per mantenere servizi intercontinentali al netto però dei limiti sostanziali della infrastruttura portuale veneziana rispetto agli sviluppi del dimensionamento delle navi dovuto al fenomeno del “gigantismo navale”. Inoltre, nel settore, si sta registrando una crescita del segmento dei containers a temperatura controllata e quello del trasporto dei container fuori sagoma e dei colli eccezionali su navi porta containers; pertanto l’AdSPMAS promuoverà l’installazione nei terminal di una impiantistica adeguata nonché procedure più snelle per l’acceso e l’imbarco per dette tipologie di carico.

RoRo (Traghetti). Il settore della logistica automobilistica presenta margini di crescita; le case automobilistiche stanno, infatti, spostando sull’Adriatico alcuni traffici marittimi principalmente per le destinazioni oltre Suez, che prima erano localizzati nei porti del Northern Range. Due azioni possono sviluppare il settore: 1) lo sviluppo dei servizi intermodali ferroviari da Fusina; 2) Il completamento del terminal di Fusina che prevede la costruzione della seconda darsena.

Project Cargo. L’AdSPMAS si impegna a consolidare i rapporti con tutti gli enti che hanno competenza sul territorio esteso affinché la progettazione e realizzazione di nuove opere viarie rispetti l’esigenza di garantire

i transiti eccezionali. Oltre alla modalità stradale, il project cargo sta sempre più utilizzando la modalità fluviale (sagome maggiori). In tal senso, oltre a Venezia, anche il porto di Chioggia garantisce ampia accessibilità a questi carichi. È necessario poi favorire l’assemblaggio di impianti meccanici di grandi dimensioni direttamente nelle aree portuali per il successivo imbarco.

Crociere. Venezia soffre di limitazioni del tonnellaggio delle navi ma una soluzione composita Terminal crociere Marghera-Vittorio Emanuele-Marittima potrebbe invertire la tendenza.  Per quanto concerne lo sviluppo del porto di Chioggia, negli ultimi 5 anni, sono stati investiti circa 2,5 milioni per la realizzazione del complesso multifunzionale e facility dedicate al traffico crocieristico. Tenendo conto dei limiti previsti dal piano regolatore Gottardo, 7 m di pescaggio lungo il canale di ingresso al porto, le poche navi che finora hanno ormeggiato e che salvo adeguamenti potranno ormeggiare, appartengono ai segmenti “budget”, “luxury” e/o di nicchia. Il porto di Chioggia potrebbe ambire quindi ad un mercato potenziale di qualche decina di migliaia di crocieristi/anno. Per valorizzare l’accesso del crocierista alla città storica è indispensabile una riqualificazione e razionalizzazione dei percorsi e degli spazi di attesa, che disegni anche la mobilità pedonale, ciclabile riducendo i tempi complessivi di spostamento.

Un ulteriore settore di sviluppo è rappresentato dal crocierismo fluviale passeggeri, un settore di nicchia finora poco valorizzato nel porto di Venezia e di Chioggia, ma che può rappresentare un segmento con un potenziale di crescita rilevante.  Sono sufficienti pochi accorgimenti infrastrutturali, infatti, per migliorare l’attrattività dei porti: banchine e piazzali ben illuminati di notte, lontano da rumori e con una buona accessibilità pedonale al centro storico che permetta facili escursioni e rifornimenti da parte dei passeggeri.

ACCESSIBILITÀ NAUTICA

Le attuali condizioni di accessibilità nautica della sistema portuale di Venezia e Chioggia, unitamente al sistema di protezione della Laguna (MoSE), limitano la fruibilità del sistema portuale sia in termini temporali che dimensionali. Interventi in corso e previsti:

  • è in corso l’escavo manutentivo, a quota m -10,50 s.l.m.m. del tratto di sponda ovest del canale industriale Ovest, da Cereal Docks sino a Grandi Molini Italiani (circa 700 m), tratto lungo il quale sono in corso i lavori di marginamento della sponda, che si concluderanno nel 2018;
  • saranno attivati i lavori per l’escavo manutentivo del canale Malamocco-Marghera, per il tratto compreso tra il curvone di San Leonardo e i bacini di evoluzione, e dei bacini stessi.
  • sono previsti i lavori di mantenimento dei fondali del Porto di Chioggia
  • è in corso la valutazione sulla manutenzione straordinaria del Canale Vittorio Emanuele III per consentire l’accesso alla Marittima, via Malamocco, alle navi da crociera di maggiori dimensioni.
  • L’aumento delle dimensioni del naviglio che interessa il Porto di Venezia richiede la rimozione del vincolo con l’interramento del cavo elettrico presente nei pressi di Fusina. Il procedimento relativo alla tratta Fusina 2 – Sacca Fisola risulta in fase di progettazione esecutiva e l’avvio lavori è previsto per il 2019.
  • risulta indispensabile accrescere il livello di operatività dei porti, in termini di riduzione dei tempi di accesso/ingresso e garanzia di operatività h24, quindi: 1) ausili alla navigazione, con la razionalizzazione ed upgrade del segnalamento marittimo (fari, fanali, ecc.) anche basato sullo sviluppo delle tecnologie AIS (AtoN virtuali, sintetici, virtualizzazione dei percorsi). Condivisione, tramite tecnologie AIS dei dati meteo marini rilevati anche attraverso la messa a sistema di quanto già oggi rilevato da altri Enti; 2) aggiornamenti della cartografia nautica.

ACCESSIBILITA FERROVIARIA E STRADALE

Queste le ripartizioni delle modalità di inoltro del Porto di Venezia: 76.9% strada, 0.2% fluviale, 14.8% ferrovia, 8% pipeline; e del Porto di Chioggia: 98.6% strada, 1.4% fluviale (infrastruttura ferroviaria presente ma non utilizzata).

Interventi previsti:

  • L’adeguamento del tracciato ferroviario lungo via dell’Elettricità. Il progetto si inserisce nell’ambito dell’Accordo di programma MISE e prevede la realizzazione di un raddoppio della linea e di un nuovo tracciato. Si prevede il completamento del progetto entro il 2019;

Un deposito/officina presso lo scalo merci di Porto Marghera Fabbr. 399. L’intervento con l’obbiettivo di eliminare i rischi derivanti dalle interferenze tra le varie tipologie di traffico portuale,

  • industriale e urbano integrato oltre allo spostamento del parco officine di ERF in un’area prospiciente il parco ferroviario. La struttura ha una superficie pari a circa 1400 mq ed è destinata alla manutenzione ed al ricovero dei locomotori, consentirà inoltre di effettuare la riparazione dei carri ferroviari. Si prevede l’avvio dei lavori nel 2018.
  • Nel medio lungo periodo: realizzazione di un collegamento diretto tra la zona sud di Porto Marghera e la rete ferroviaria nazionale. Il progetto prevede di connettere le aree di maggior sviluppo del porto con la rete ferroviaria fondamentale riducendo i tempi di manovra interna al Comprensorio ed evitando il passaggio per la stazione di Mestre. L’intervento sarà sviluppato congiuntamente con il gestore dell’infrastruttura nazionale RFI.

Per quanto riguarda l’accessibilità stradale:

  • è previsto l’adeguamento di via dell’Elettricità – accordo MISE – ovvero: un nuovo doppio senso di marcia verso via della Libertà che passando sotto al cavalcavia intercetterà il traffico portuale destinato a Porto Marghera
  • è prevista la realizzazione di una corsia preferenziale che da via della Pila conduce direttamente all’immissione su via della Libertà, introducendo così un by-pass della rotonda di progetto che sarà posta sull’intersezione tra via della Pila e via Elettricità.
  • è prevista la realizzazione di una rotatoria (incrocio tra via dell’Elettricità e via della Pila).
  • è in fase di studio la revisione della viabilità su Via del Commercio.

NUOVI TERMINAL

Montesyndial 

La costruzione del nuovo terminal container di Montesyndial, è motivata dalla costante crescita dei traffici container del Porto di Venezia registratasi negli ultimi anni (83,9% crescita TEU negli ultimi 10 anni), dalla previsione di crescita al 2030 (individuata dal PSNLP pari a 4,7% annuo per i porti del Nord Adriatico). Il nuovo terminal, dotato di un’accessibilità stradale e ferroviaria ad hoc, ha un’estensione (1.400 m di banchina, c.a. 83 ha) tale da consentire lo sviluppo del traffico container ed è in grado di garantire anche l’insediamento, nel retro banchina, di funzioni logistiche (attività economica introdotta dalla recente legge di riforma portuale) e di trasformazione leggera nelle aree limitrofe.

Montesyndial consentirà di disegnare un terminal efficiente grazie alle sue corrette proporzioni tra lunghezza di banchina e piazzali disponibili.

Banchina Alti Fondali 

Nell’ambito del ridisegno dell’accessibilità nautica è in corso di valutazione l’ipotesi di realizzare una Banchina alti fondali, presso la bocca di Malamocco. Lo studio concettuale in corso è finalizzato a definire il numero e la dimensione degli accosti (per navi portacontainer con pescaggio fino al 16 metri garantendo allo stesso tempo la piena operatività della conca di navigazione), il modello di esercizio e la pre-fattibilità economico-finanziaria.

Nuovo terminal crociere

Il posizionamento di un nuovo terminal crociere nel Canale Industriale Nord, con il supporto della Marittima limitata alle navi di stazza minore è una efficiente risposta alle esigenze di protezione di un’area ad elevata sensibilità ambientale e valenza storicoartistico-culturale e di sviluppo economico del porto, continuando a salvaguardare le funzioni di home port di Venezia e gli investimenti già realizzati sulla Marittima.

Lo sviluppo del terminal in quest’area consentirà di recuperare, a fini portuali, un’area attualmente degradata e sottoutilizzata ed al tempo stesso di rafforzare il rapporto città-porto, recuperando un brownfield per una nuova localizzazione di servizi anche a carattere urbano. La valorizzazione di aree prossime al tessuto urbano è infatti l’occasione per costruire un interfaccia di qualità.

Terminal Autostrade del Mare di Fusina

Il Terminal Autostrade del Mare di Fusina, operativo dal giugno 2014 ha ottenuto un finanziamento di 2,5 milioni Euro nell’ambito del Programma TEN-T, Motorways of the Sea. Il finanziamento consentirà di completare il progetto, con la realizzazione della seconda darsena e di un sistema avanzato di videosorveglianza e controllo ai varchi, da attuarsi entro il 2018. Inoltre, a completamento dell’infrastruttura sono previsti nuovi piazzali e strutture accessorie.

*Zona franca

Per il Porto di Venezia, a seguito della costituzione del Tavolo sullo sviluppo della Zona Franca, sono stati delineati gli indirizzi di ampliamento della Venice Free Zone che dovrebbe essere posizionata e dimensionata a seconda delle opportunità offerte dal mercato ovvero sulla base delle proposte/richieste evidenziate dagli operatori, dalla comunità portuale e dalle istituzioni. L’espansione della Venice Free Zone si potrà concretizzare solo con l’emanazione, da parte del governo, di un apposito decreto attuativo.

SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE

Strategie:

  • Accordi volontari (in primis l’Accordo Venice Blue Flag)
  • LNG. Al 2030, la domanda prevista per il Porto di Venezia sarà pari a 873.000 tonnellate/anno, per utilizzi ripartiti al 73% per il trasporto stradale, al 19,7% per il trasporto marittimo, ed una quota rimanente per i servizi portuali/locali. Il porto di Venezia prevede di realizzare di nuove infrastrutture per la logistica del LNG, in particolare un deposto costiero – la società DECAL ha presentato il progetto, della durata di 4 anni, per la realizzazione di un terminal costiero di stoccaggio di LNG nel canale Sud dotato di serbatoi per una capacità complessiva di 32.000m3, in grado di gestire sino a 900.000 m3 l’anno di LNG per un investimento di 100 milioni di euro – e di realizzazione e un mezzo di trasporto per la distribuzione e il bunkeraggio, in particolare bettoline per trasporto e bunkeraggio; un progetto che vede coinvolti l’AdSPMAS e la società Rimorchiatori Riuniti Panfido, per la progettazione e realizza zione di una innovativa bettolina per il trasporto di LNG con spintore bi-fuel.
  • Piano Ambientale ed Energetico: efficientamento delle infrastrutture esistenti, dando seguito agli interventi previsti nell’ambito del Piano per il Contenimento dell’Inquinamento Luminoso (PICIL), redatto nel 2016.
  • Piano di raccolta e gestione dei rifiuti. L’AdSPMAS, ha elaborato il Piano di raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico. Il Piano dovrà essere presentato agli Uffici Regionali competenti per la sua approvazione.
  • Bonifiche e marginamenti. Il 31 gennaio 2017 è stato firmato tra Ministero dell’Ambiente e Città di Venezia il Protocollo d’intesa per l’attuazione del Patto Per Lo Sviluppo della Città di Venezia. Il Protocollo prevede una serie di interventi come dettagliato a pg. 158.

SVILUPPO DELL’AREA SAN BASILIO – SANTA MARTA

Si prevedono i seguenti interventi, in area San Basilio-Santa Marta:

  • Nuovo ponte di San Basilio, posto nei pressi della stazione marittima di San Basilio e disegnato per garantire la massima accessibilità a ogni cittadino.
  • Ridisegno delle aree prospicenti gli edifici concessi alle università: si prevede una valorizzazione, in accordo con gli atenei al fine di creare un disegno unitario e riconoscibile dell’intera area, destinando gli spazi di risulta a verde attrezzato al fine di permetterne una maggiore fruibilità.
  • Ridisegno della barriera di separazione tra aree destinate alle crociere e spazi aperti al pubblico.
  • Riordino accessibilità carrabile per garantire un più agevole e rapido accesso.
  • Nuova illuminazione aree portuali. E’ in corso la progettazione esecutiva dell’illuminazione delle aree portuali del centro storico. L’obiettivo complessivo è trasformare il waterfront di San Basilio-Santa Marta in una Venezia che può essere fruita in modo vero e peculiare, al di là dei classici circuiti turistici, che risponda prima di tutto a una domanda che altri spazi della città non possono esaudire.

POTENZIALI DI SVILUPPO DEL PORTO DI CHIOGGIA

La funzione peschereccia

Il comparto ittico interessa principalmente il porto di Chioggia. La produzione ittica locale è sostenuta dal mercato ittico di Chioggia. Il superamento degli attuali limiti infrastrutturali e logistici che attualmente caratterizzano la funzione peschereccia portuale di Chioggia, potrebbero contribuire significativamente alla crescita del settore. È quindi necessario valutare un’eventuale nuova relazione tra i siti destinati all’ormeggio

delle imbarcazioni, al ricevimento del prodotto, alle fasi di trasformazione e commercializzazione e alla rispedizione.

Yacht

Ad oggi nel porto di Chioggia, non è attualmente presente un’offerta di ormeggi nel segmento dei super yacht. Andrà quindi valutata la possibilità di offrire ormeggi per yacht sopra ai 40 mt, vista la possibilità di godere di aree per il refitting e l’esperienza già consolidata nei servizi offerti ai diportisti.

Diportistica

Nell’ambito portuale di Chioggia è presente la darsena “Le Saline” concessionaria e proprietaria di un’area propria nei pressi di Isola dei Saloni con una capacità di c.a. 475 posti. La darsena da diporto di Chioggia ha portato avanti dal 2007 ad oggi, continui piani di ampliamento e sviluppo dell’area, che hanno consentito alla darsena di essere qualificata come Marina Resort. Vista l’occupazione prossima al 100% della darsena, si ritiene indispensabile trovare nuovi spazi per incrementare l’offerta.

Cantieristica

Nel porto di Chioggia assumono un ruolo importante i “Cantieri Navali di Chioggia” con uno storico di costruzione di 70 navi, che si colloca nella parte sud di Val da Rio delimitando il confine dell’ambito portuale. Attualmente il cantiere soffre delle restrizioni di pescaggio, oggi inferiori ai 3,5 metri che limitano la capacità del cantiere.

Il POT 2018-2020 è scaricabile dall’home page del sito www.port.venice.it

Link (file PDF)

http://apvenezia.wpengine.com/wp-content/uploads/2015/04/AdSPMAS_POT_2018_2020_.pdf