Innovazione nella gestione della logistica, controllo della supply chain e resilienza
Questi gli assi strategici per rilanciare l’Italia nel secolo della logistica e per incrementare l’export.
Milano, 8 marzo 2021 – Iniziata oggi la V edizione di Shipping, Forwarding&Logistics meet Industry che ha visto la partecipazione di oltre 1.100 operatori del settore.
«Una sfida grande quella della tre giorni iniziata oggi e, alla luce di quanto accaduto nel 2020, è ancora più importante un confronto di questo tipo» Afferma Riccardo Fuochi, Presidente di The International Propeller Club Port of Milan, co-organizzatore dell’evento.
“Questo è il più importante momento di confronto tra logistica e mondo della produzione – aggiunge Guido Nicolini, Presidente di Confetra – che affronta temi geoeconomici di scenario, ma anche questioni più specifiche come la logistica del pharma dando ampio risalto al piano nazionale ripresa e resilienza».
L’Italia oggi rappresenta nel mondo la settima potenza manifatturiera, la nona nel mondo per capacità di esportare, uns fotografia che mostra un Paese vivo. Betty Schiavoni, Presidente di Alsea, che ha promosso e ospitato l’evento, lancia un invito alla politica e alle amministrazioni “Offriamo un modello che consenta alle nostre imprese di restare italiane grazie alle Borse e a uno Stato lungimirante.” E alle imprese: “Reingegnerizziamo le nostre aziende, valutiamo modelli di business più idonei, facciamo più formazione, diamo più spazio ai giovani e alle donne. Serve una rivoluzione culturale, non solo industriale».
Al centro di questa trasformazione la logistica gioca un ruolo fondamentale. Non solo a livello aziendale, ma anche a livello politico ed economico. «Le guerre non si faranno più per il possesso di un’area geografica, ma per il possesso delle supply chain.» Afferma Massimo Marciani, presidente del Freight Leaders Council.
L’industria dello shipping sta cambiando tra rafforzamento delle alleanze, gigantismo e integrazione verticale, con le compagnie che operano anche sulla logistica a terra per migliorare le economie di scala.
La logistica nel nostro Paese vede quasi 100 mila imprese attive, 1,5 milioni di addetti, 85 miliardi il fatturato nel 2019, un settore che vale il 9% del pil nazionale.
Le prossime sfide secondo Massimo Deandreis, direttore generale di Srm, consistono nel rafforzare la posizione del Paese nello shipping, in cui l’innovazione è cruciale per realizzare cambiamenti previsti nella transizione energetica e nella sostenibilità, nella digitalizzazione e nell’automazione di navi e terminal, ma anche abbandonare la vecchia visione del porto come luogo dove parte e arriva la merce, considerandolo come polo di sviluppo e intermodalità.
A seguire la sessione di apertura, si è parlato della logistica e dei trasporti per le PMI esportatrici. Il 73% delle esportazioni italiane viene venduta Ex Works. Ma secondo Silvia Moretto, Presidente Fedespedi si tratta di un’illusione di una maggiore semplicità: “Il controllo della rete distributiva, sostiene Moretto, è una leva irrinunciabile della competitività e delegare a terzi la supply chain porta valore al di fuori del Pil italiano e danneggia il Made in Italy. “Va fatto capire alle PMI – ribadisce Aldo Negri del Gruppo Finsea – che non ci si può fermare al proprio magazzino: l’aspetto logistico va controllato e non lasciato in mano al compratore.”
Nel pomeriggio si è affrontato il tema degli effetti della pandemia sul sistema logistico italiano: l’aumento del peso dello stato l’accorciamento delle catene di fornitura, l’esplosione del delivery e dei resi. Tutti fattori che hanno fatto emergere la resilienza come requisito fondamentale per chi opera nel settore della logistica e la necessità di non solo adattare le strutture organizzative all’emergenza ma modificarle insieme alle catene di fornitura in cerca di flessibilità e sicurezza. Sempre che l’uscita dalla pandemia sia rapida e consenta la ripartenza dell’economia, come ha ricordato Giuseppe Mele, Direttore Area Coesione Territoriale e Infrastrutture di Confindustria.
Le aziende produttrici si sono già indirizzate in questo senso, come emerso da una recentissima inchiesta condotta da Federchimica sui suoi iscritti ed esposta da Lucia Buffoli di Mapei.
Ha concluso la sessione un panel a due di considerazioni e di indirizzi di governance da parte degli onorevoli Davide Gariglio e Edoardo Rixi, autorevoli componenti della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati.