Filt Cgil contro le deroghe. Monti chiede minori tempi per la realizzazione delle infrastrutture
“Abbiamo molta attesa sulla scelta dei presidenti delle nuove Autorità di sistema portuale per le quali serve rapidità e competenze”. E’ quanto sostiene la Filt Cgil sulla riforma dei porti in vigore dal 15 settembre spiegando che “si avvia una nuova fase nella quale la portualità e la logistica collegata devono assumere un ruolo primario per la politica economica italiana così come in altri paesi europei”. Secondo la Federazione dei Trasporti della Cgil “gli strumenti legislativi messi a breve a disposizione devono dare le giuste risposte, correggendo, in alcuni segmenti operativi della logistica, le gravi inefficienze dovute alla deregolamentazione del mercato. Nel merito bisogna risolvere la questione dei lavoratori delle ex Autorità Portuali senza pregiudicare i diritti ed il funzionamento delle nuove Autorità di Sistema”. Posizione critica sulla deroga agli accorpamenti fino a 36 mesi su richiesta della Regione. Per il sindacato si rischia la creazione di porti di serie A e serie B e “di generare riflessi negativi sugli investimenti e sull’occupazione”. “In quei casi l’esclusione dai tavoli di coordinamento nazionale, il non accesso ai finanziamenti di sistema e la limitazione nella produzione degli atti del singolo porto, vincolati agli obiettivi generali, può seriamente creare un gap competitivo. Per queste ragioni il Governo dovrà valutare con estrema attenzione le richieste e le motivazioni ad essa associate quando le Regioni presenteranno istanza di deroga”. Richieste di miglioramenti alla normativa in tema di realizzazione delle opere infrastrutturale arrivano invece dal presidente di Assoporti, Pasqualino Monti. “Chi domani sarà chiamato alla guida dei porti avrà a disposizione uno strumento molto più agevole per attrarre traffico e intercettare mercati. Il lavoro però non è finito perchè abbiamo l’esigenza più che mai di comprendere, quando a livello centrale si deciderà quali infrastrutture sono strategiche per il Paese anche in termini di intermodalità, come dare gli strumenti a chi sarà chiamato a realizzarle per farle in tempi brevi”. Per Monti l’attuale codice degli appalti andrebbe affiancato ad “uno strumento che vada in deroga a determinate norme per rendere la realizzazione di quell’opera strategica”. Intanto è scaduto il tempo per le candidature giunte al ministero dei Trasporti per la presidenza delle quindici Autorità di sistema portuale. Oltre duecento i curricula inviati. “Il 15 settembre – ha ricordato Luigi Merlo, consigliere del ministero delle infrastrutture – entra in vigore la legge. A quel punto può partire il lavoro del ministro e delle Regioni sull’intesa per i presidenti. Ad ottobre si insediano le commissioni parlamentari che possono deliberare per quei porti dove c’è intesa sul nome di chi guiderà l’Autorità e i presidenti si insediano”.