Timori per un aumento dei costi
I timori adesso sono per i costi da affrontare a seguito dell’incidente della Concordia. La quasi certezza di nuovi piani di controllo, estesi anche alle navi del trasporto merce, mette in fibrillazione gli armatori. Preoccupati soprattutto per la frequenza delle ispezioni che obbligheranno ad effettuare importanti ristrutturazioni dal punto di vista tecnico.
È quanto emerge a seguito dell’incontro di venerdì tra il ministro Clini e una delegazione di Confitarma, guidata dal presidente Paolo D’Amico ed Ecc (European cruise council), dal vice presidente Pierfrancesco Vago.
Durante la riunione si è esaminata principalmente la possibilità tecnica di gestire le rotte per prevenire danni ambientali nelle zone più vulnerabili, in particolare nelle aree marine protette. “Abbiamo condiviso di assumere le migliori norme già adottate da altri Paesi, europei e non. Saremo pronti molto in fretta – ha spiegato il ministro – anche se adesso a preoccupare sono anche le ripercussioni simboliche di quel gigante sdraiato a pochi metri dalla riva e a pochi metri dal baratro”.
Ribadendo l’importanza delle sollecitazioni di Autorità locali, Capitanerie di Porto e associazioni ambientaliste, Clini ha sottolineato come “l’accordo con gli armatori è il più importante”. “Se troviamo norme precondivise dagli operatori, e se gli operatori assumono l’impegno di collaborare lealmente con il governo, faremo un passo avanti importante”.
Inoltre è stato affrontato il tema relativo a Venezia dove l’Autorità portuale ha già deciso di deviare il traffico dal bacino di San Marco. Secondo una prima bozza del decreto “salva coste il transito davanti a San Marco sarà vietato alle navi, merci o passeggeri, superiori a 40mila tonnellate di stazza lorda. Le navi più piccole, sulle 500 tonnellate, potranno usufruire invece degli stessi canali osservando tuttavia una distanza di sicurezza di almeno 2 miglia dalle navi che le precedono.