• 23 Novembre 2024 15:31

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Sequestrati dalla Guardia Costiera stabiese, 5kg di datteri di mare a un noto pescatore di frodo

Castellammare di Stabia – L’azione degli uomini e delle donne della Guardia Costiera stabiese riprende, silenziosamente assestando l’ennesimo “colpo” ai “predoni del mare” che continuano a deturpare i tratti di costa della bellissima penisola sorrentina ricadente, in parte, anche nell’Area Marina Protetta di “Punta Campanella”.

Brillante operazione di polizia giudiziaria condotta nella mattinata odierna. I militari della Capitaneria di porto di Castellammare di Stabia si sono mossi al fine di scardinare le maglie del “sistema” illecito che quotidianamente immette sul mercato ingenti quantità di datteri di mare della preziosa specie protetta “Lithophaga – lithophaga”, che vengono offerti e venduti dal semplice consumatore (professionisti e imprenditori), al ristorante ed alla pescheria.

Con il coordinamento delle Procure della Repubblica di Napoli e Torre Annunziata, sempre attente nei confronti del perpetrarsi di questo illecito fenomeno, il nucleo di Polizia Giudiziaria della Capitaneria di porto di Castellammare di Stabia è riuscito a cogliere in flagranza un noto soggetto che, nelle ore notturne, aveva deturpato e distrutto la roccia sommersa in un tratto di costa della bellissima penisola sorrentina.

Singolare la dinamica dei fatti, in quanto il pescatore di frodo, al fine di eludere i controlli del personale della Guardia Costiera, dopo la battuta di pesca, si aggirava per le strade di Castellammare di Stabia, con il prodotto occultato in uno zaino per concludere la vendita del prodotto ittico abusivamente pescato.

Riconosciuto il soggetto, già noto agli agenti e gravato da numerosi e specifici precedenti penali, interveniva personale militare della Capitaneria di porto per fermarlo e portarlo presso gli Uffici della Guardia Costiera stabiese, dove gli venivano contestati tutti gli addebiti del caso, con la rituale contestazione di una serie di reati tra cui spiccano la ricettazione e il danneggiamento ambientale.

Al termine delle operazioni, i militari procedevano al sequestro, ed alla successiva distruzione, di un quantitativo di datteri di mare di circa 5 chilogrammi.