“Malgrado la grave crisi economica e sociale che interessa l’Europa, la Commissione europea valuti se sia opportuno che la Slovenia proceda alla creazione di un’ampia zona franca nel comune di Capodistria al fine di procurarsi vantaggi competitivi”. Lo scrive l’europarlamentare Debora Serracchiani, in un’interrogazione alla Commissione europea, dopo che fonti d’informazione hanno diffuso la notizia che il ministro dello sviluppo economico, Stanko Stepisnik, si sarebbe impegnato per lo sviluppo dell’intera regione costiera slovena, anche studiando l’ipotesi di istituire una ampia zona franca nel comune costiero. “Se da un lato – spiega Serracchiani – a norma degli articoli 156 e 160 della direttiva 2006/112/CE del Consiglio, del 28 novembre 2006, gli Stati membri, tramite la loro relativa legislazione nazionale e sotto la loro responsabilità per quanto riguarda la corretta applicazione, possono esentare dall’IVA le cessioni di beni destinati a essere collocati in una zona franca e le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate nella stessa, dall’altro, però, l’istituzione di zone franche, se prevede la concessione di incentivi fiscali o di altri vantaggi che costituiscono aiuti di Stato, può essere autorizzata dalla Commissione solamente – sottolinea – se contribuisce agli obiettivi di interesse comune e non falsa indebitamente la concorrenza e il commercio”. Secondo Serracchiani “l’istituzione di zona franca a Capodistria al di fuori dell’area portuale causerebbe una concorrenza fiscale dannosa e i privilegi fiscali concessi potrebbero avere effetti distorsivi sia sugli altri Stati membri, sia – conclude – sulle zone confinanti dello stesso paese”.