• 25 Novembre 2024 07:01

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Sfida Svizzera per i porti liguri

Convegno a Lugano

 

I porti liguri possono tornare ad essere i porti della Svizzera? Se si, a quali condizioni? Il convegno svoltosi ieri a Lugano sul tema “Sotto il Gottardo…cosa?” ha evidenziato i rischi di accentuazione del gap infrastrutturale fra Italia e Svizzera, ma anche l’esistenza di una vitalità del tutto nuova nel mondo dei porti, degli interporti e delle ferrovie, pronti a supplire, con soluzioni organizzative improntate a grande efficienza alle carenze e anche alla diffidenza cronica dei mercati esteri nei confronti dell’Italia.

Se la Svizzera conferma per il 2016 l’apertura del tunnel del Gottardo e per il 2019 di quello del Monte Ceneri, investendo anche sulla Lugano-Mendrisio-Malpensa (inaugurazione prevista nel 2014), l’Italia denuncia sulle tratte ferroviarie da Chiasso a Milano ritardi che solo in parte potranno essere compensate da un utilizzo intensivo della linea via Luino.

Ma anche sul futuro del Canton Ticino incombono nubi di tempesta legate in particolare alla prospettata chiusura per oltre tre anni del tunnel autostradale del Gottardo che ha superato i 30 anni di attività. Il Canton Ticino e altri cantoni a sud delle Alpi stanno esercitando una massiccia pressione sul governo della Confederazione affinchè venga deciso un maxi investimento nella realizzazione di una seconda canna autostradale così  da impedire un isolamento quasi letale del Canton Ticino e di Lugano.

Ciò accadrebbe nel momento in cui proprio il Cantone di lingua italiana viene accreditato delle maggiori potenzialità di crescita all’interno della Confederazione elvetica, in quanto doppio pilastro – come citato dal Sindaco di Lugano Giorgio Giudici – per l’asse finanziario Milano-Zurigo-Londra e per l’asse logistico che da Genova e dai porti liguri raggiunge attraversando il Cantone, la Germania e i porti del Nord Europa.

Ma forse per la prima volta dopo decenni (e il Convegno di Lugano ne ha fornito la prova) Svizzera e Italia, nonostante le profonde divergenze su altri fronti, stanno iniziando a collaborare su ipotesi concrete di lavoro. Il rilancio dei porti liguri (Savona sta realizzando il nuovo terminal container in acque profonde, Genova è tornato ad investire e La Spezia ha appena archiviato un nuovo record  di produttività e di traffico), si affianca per la prima volta a una progettualità pubblico-privati sulla realizzazione di interconnessioni ferroviarie nella macro regione del nord ovest. Interconnessioni fra porti e interporti che consentano di abbattere i costi delle manovre e del trasporto ferroviario e di rilanciare quindi la portualità sud europea come un’alternativa valida ai grandi scali del nord Europa afflitti oggi da un crescente congestionamento e da livelli altissimi di inquinamento atmosferico.