• 3 Dicembre 2024 18:34

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Sicurezza marittima ed esenzione IVA, l’Ue richiama l’Italia

Deferimento alla Corte di Giustizia

 

La Commissione europea ha chiesto oggi all’Italia di adottare la legislazione nazionale che attua le nuove disposizioni e norme di sicurezza europee per le navi da passeggeri. La richiesta della Commissione è formulata attraverso un parere motivato nell’ambito dei procedimenti di infrazione dell’UE. Se entro due mesi l’Italia non notificherà alla Commissione le misure adottate per garantire la conformità al diritto dell’UE, la Commissione potrà adire la Corte di giustizia dell’Unione europea.

Nel 2010 Bruxelles ha adottato una direttiva sulle “disposizioni e norme di sicurezza per le navi da passeggeri” volta principalmente a fornire un contesto normativo aggiornato che tenga conto delle più recenti misure approvate nell’ambito dell’Organizzazione marittima internazionale (IMO). Tali misure includono, fra molti altri requisiti tecnici, un divieto sui materiali contenenti amianto, l’obbligo di installare un sistema di illuminazione di emergenza che consenta ai passeggeri di abbandonare la nave in condizioni di sicurezza nonché quello di fornire giubbotti di salvataggio di taglia adeguata per le persone di costituzione robusta.L’Italia non ha ancora comunicato alla Commissione le misure adottate ai fini dell’attuazione della nuova direttiva sulle disposizioni e le norme di sicurezza per le navi da passeggeri benché una richiesta in tal senso le fosse stata indirizzata il 29 giugno 2011.  

Deferimento certo, invece, per l’esenzione IVA concessa dal nostro Paese sulle navi. A norma della direttiva IVA – ricorda l’Ue – “l’esenzione può essere concessa, a talune condizioni, al rifornimento e al vettovagliamento delle navi utilizzate in alto mare e per la cessione, la trasformazione, la riparazione, la manutenzione, il noleggio e la locazione di tali navi”.

Il trattamento previsto dalla legislazione italiana invece non solo va al di là di quanto ammesso ma “esclude taluni servizi che dovrebbero essere coperti dall’esenzione, ad esempio il carico e lo scarico di navi che navigano in alto mare”. “Se gli Stati membri estendono l’ambito di applicazione delle esenzioni oltre quanto consentito dalla legislazione dell’UE – termina una nota ufficiale della Commisisone – la percentuale dell’IVA destinata al bilancio UE (facente parte delle cosiddette “risorse proprie”) non verrà raccolta come dovrebbe.

                                              Vincenzo Bustelli