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SMART SHIPS: TECNOLOGIE E PROBLEMATICHE ASSOCIATE

DiCatello Scotto Pagliara

Mag 15, 2019

è stato il tema affrontato all’hotel Bologna Best Western Plus a Mestre   dall’International Propeller Club Port of Venice in collaborazione con  Atena , l’Università di Trieste e con il Lloyd’s Register di Trieste . Tema  di grande attualità  per capire cosa cambierà nel mondo della tecnologia, della sicurezza   del trasporto, dell’ambiente, delle infrastrutture e strutture portuali, dell’economia in generale quando  già dal 2020 saranno operative le prime unità completamente autonome in ambito locale mentre per il 2025 è previsto l’ingresso di navi autonome nello short-sea e addirittura entro il prossimo decennio questa tecnologia potrebbe interessare navi transoceaniche, cioè servizi a lungo raggio. Dunque Smart ships: navi intelligenti, cioè altamente automatizzate,  poi semi autonome e successivamente completamente autonome, cioè senza equipaggio. “Non è una visione a lungo termine- ha esordito il presidente del Club Massimo Bernardo –  In questo contesto si stanno infatti bruciando i tempi perché si è capito che  è  una possibilità che – come hanno annunciato alcune importanti compagnie di navigazione –  si potrà verificare, come ho detto,  già nell’immediato futuro. Ma allora ci chiediamo perché andare in questa direzione quando non si conosce ancora la sostenibilità economica degli investimenti necessari a sviluppare tali tecnologie? “

“ La ragione è molto semplice ed è di carattere economico –  ha spiegato  il presidente di Atena Veneto ing.  Walter Prendin – : sembra che le navi autonome possano permettere un risparmio nei trasporti dell’ordine del 20 percento abbattendo i costi per il consumatore finale !!  Sarà vero ? Basterà per fare il grande salto con le autonomous ships .????”  “ Alcuni  esperti – come ha affermato il comandante dell’Autorità Marittima del Veneto  Amm. Pietro Pellizzari –  affermano   che dal punto di vista tecnologico non ci sarebbero  grandi problemi  mentre , di contro, sembra    esistano invece problemi dal punto di vista delle regole IMO che ha già classificato le autonomous ship in 4 diversi gruppi ( quelle che adottano sistemi di assistenza remoti; quelle a controllo remoto con equipaggio a bordo; le unità a controllo remoto senza equipaggio ; le navi completamente a guida autonoma) , altri problemi derivanti  dall’inadeguatezza del contesto legislativo, dal valore dei  premi delle polizze rispetto a quelle oggi applicate su navi tradizionali, dai problemi legati ai cyber-risk, a quelli    delle infrastrutture portuali e  delle relazioni sindacali fino, dulcis in fundo,  all’approvazione di una nuova normativa sovrannazionale per navigare oltre le acque territoriali di quello Stato che ne dovesse approvare la navigazione” . “Smart ship:panoramica delle tecnologie chiave” è stato il tema trattato dal presidente di Atena  Walter Prendin; “Digital ship and te cyber securety in the shipping sector” quello relazionato dsll’ing Paolo Scialla  del Lloyd Register di Trieste , “ Sviluppi recenti dei sistemi di supporto decisionale in falla” dell’ing. Luca Braidotti dell’Università di Trieste e “Abbandono di una nave con il suo equipaggio a Titolo 2 della Convenzione MTL 2006 “ è stata la relazione di Paolo Siligato Ispettore per il nord Adriatico dell’International Transport Worker’s Federation. Tra i numerosi interventi quelli dell’avv. Marittimista Marco Seppi sugli aspetti legali e giuridici delle smart ships , del presidente dell’associazione Imprese di spedizione del Veneto e v.presidente di Fedespedi Andrea Scarpa e dei rappresentanti della Port Autority Nava e Todesco.