Caliendo annuncia provvedimento unico per il settore
Riduzione delle Autorità portuali (o un loro eventuale accorpamento regionale), accelerazione del progetto dello “Sportello Unico”, riordino complessivo delle norme che presiedono alle procedure di importazione ed esportazione delle merci.
Sono alcune delle richieste giunte dall’assemblea annuale di Spediporto, la maggiore associazione territoriale delle Case di spedizione, che da Genova incalza il Governo poiché le norme di liberalizzazione e semplificazione adottate finora “non hanno sostanzialmente mutato il quadro normativo in cui si trovano a confrontarsi gli operatori del settore”.
Criticando, tra l’altro, disposizioni come la modifica dell’art. 303 del TULD, “che introduce sanzioni senza pari in Europa per le errate dichiarazioni doganali” e le modifiche dell’art. 50 bis del Decreto Legge n. 331/1993, che disciplina l’istituto dei Depositi IVA, il presidente dell’associazione, Roberta Oliaro, si è soffermata anche sui “nefasti effetti introdotti con la disciplina dei costi minimi nel settore dell’autotrasporto, avvallati anche dal recente Governo, in chissà quale ottica di liberalizzazione del mercato, e fortunatamente oggi sotto l’attento vaglio dell’Antitrust”.
“Il contesto economico in cui si trovano ad operare gli spedizionieri internazionali – ha sottolineato – è lo stesso di ogni impresa e pertanto caratterizzato da una pressione fiscale che ha sfondato il tetto del 70%, da sempre maggiori difficoltà ad accedere al credito, da tempi di pagamento (soprattutto quando il cliente è lo Stato) che sforano i 180 giorni, da un costo del lavoro senza eguali in Europa”.
Nasce da qui la richiesta a compiere “scelte forti”, magari sulla scorta dell’esempio olandese dove, a Rotterdam, su iniziativa del Ministero degli Affari Economici, dell’Agricoltura, dell’Innovazione e delle Infrastrutture è stato recentemente creato Dinalog (Dutch Institute for Advanced Logistics), “con lo scopo di rendere, entro il 2020, l’Olanda il mercato leader in Europa per il controllo dei flussi di merci che passano attraverso uno o più Paesi europei, progetto che, secondo il Governo olandese, determinerà una crescita del PIL nazionale di 7 miliardi di euro”.
Sulla questione non si è sottratto il Direttore generale per i porti del Ministero dei Trasporti, Cosimo Caliendo, che ha annunciato un “provvedimento unico” messo a punto prossimamente dal Governo per venire incontro alle richieste del settore”. “Difficilmente in questa normativa potrebbe rientrare una tematica tanto complessa come l’autonomia finanziaria – ha precisato – ma credo che sarebbe importante già risolvere alcuni problemi. Penso per esempio ad alcune problematiche in materia di sicurezza sul lavoro, coordinamento delle funzioni pubbliche dei porti, semplificazione dei piani regolatori. E, perché no?, anche qualche ritocco semplificativo in tema di dragaggi portuali che non ha ancora raggiunto l’optimum per il settore”.
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