• 22 Novembre 2024 12:58

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Taranto, avanti tutta ma guardando al mercato

Minervini spiega la posizione della Regione sul Distripark

 

È una doppia partita quella che sta giocando il porto di Taranto. Destinatario di 400 milioni di investimenti, lo scalo pugliese sarà impegnato nel prossimo futuro nella realizzazione di nuove infrastrutture e nello sviluppo delle attività legate alla logistica. Un impegno, quest’ultimo, ancora più rilevante alla luce della crisi che potrebbe esplodere in relazione all’Ilva.

Di questo e di altro si è discusso nel corso di un incontro convocato dall’Autorità portuale a cui sono intervenuti l’assessore regionale alle infrastrutture, rappresentanti di enti locali e della Port of Rotterdam International, in procinto di trasformarsi in partner strategico dello scalo tarantino.

“L’ipotesi di lavoro avanzata oggi dall’Ap – ha affermato l’assessore Minervini – va nella giusta direzione per sviluppare una filiera logistica, ovvero quell’attività che si sviluppa con l’apertura dei container e il trattamento in loco delle merci, che può generare nuova economia e nuova occupazione in quello che sarà il porto più infrastrutturato d’Italia”.

Lo sviluppo di queste attività, in effetti, dovrebbe essere reso possibile dalla piattaforma logistica di 200.000 mq in corso di realizzazione nell’area portuale e successivamente nel Distripark, infrastrutture che beneficeranno, tra l’altro, di un raccordo ferroviario dedicato e dell’aeroporto cargo di Grottaglie a 20 km dal porto.

Nel corso dell’incontro Minervini ha anche chiarito la posizione della Regione sulla richiesta al ministero dello Sviluppo Economico di definanziare il progetto del Distripark in favore della realizzazione del Molo polisettoriale dello scalo, con lo spostamento di 35 milioni di euro.

“Il de finanziamento – spiega – è stato temporaneo e tecnico e si è reso necessario per mettere in sicurezza il protocollo, adesso siamo già impegnati per l’immediata riattivazione delle procedure per rifinanziarlo. Occorre tuttavia parallelamente avanzare su un altro piano. C’è bisogno di incrociare la progettualità con gli interessi del mercato, non possiamo permetterci di sbagliare. Non si deve realizzare un’opera pubblica che non attivi l’interesse degli operatori, ne abbiamo già tanti di esempi in Puglia e uno non lontano proprio a Francavilla”. “Il problema – conclude Minervini – non è disegnare delle aree e immaginare delle destinazioni d’uso. Se vogliamo attivare processi di sviluppo sul territorio dobbiamo avere un doppio sguardo alle reti e soprattutto al mercato”.