“Il Mezzogiorno e la Campania hanno una politica portuale inadeguata rispetto a ciò che avviene nel contesto internazionale, con 32 nuovi porti e straordinari progetti, come quello del raddoppio dello stretto di Panama, che sconvolgerà il traffico mondiale”. E’ quanto affermato dal segretario generale della Cgil Campania, Franco Tavella, al seminario “Portualità, logistica integrata e sviluppo. Quattro aree strategiche: Agro Nocerino, Salerno, Valle dell’Irno, Valle del Sele”, organizzato alla Camera di Commercio di Salerno dalla Fondazione Mare Nostrum. “La portualità – ha affermato Tavella – dovrebbe essere considerata innanzitutto come un pezzo fondamentale del nostro sviluppo, con una nuova idea, in un contesto di una mutata economia mondiale, che ora lascia spazio alle realtà emergenti come quelle dell’Africa e del Mediterraneo”. Da qui il giudizio negativo su qualsiasi contrapposizione tra i porti di Napoli e Salerno. “Noi dobbiamo puntare ad integrare gli scali in un sistema della portualità campana. Pensiamo ad una distinzione per funzioni, dividendo gli scali strategici da quelli funzionali, ai quali va garantita una necessaria autonomia ma in una logica di integrazione. Un accorpamento – ha concluso – non porterebbe ad un risparmio”.