Convegno a Castel dell’Ovo sul sistema marittimo campano
Per il Grande Progetto del porto di Napoli “è necessario agire rapidamente”. “I fondi ci sono, e sono consistenti e vanno spesi presto e bene. Ora ci sarà anche un cambio al vertice dell’Autorità portuale e dopo dovremo agire proseguendo sulla scia della collaborazione istituzionale ma andando più rapidamente, anche affrontando resistenze”.
Così il sindaco De Magistris al Convegno “Traffici Turismo Sviluppo. Il Golfo come sistema coordinato” dove imprenditori, sindacati, amministratori e studiosi si sono confrontati sulle potenzialità del sistema marittimo partenopeo, possibile punto di riferimento dei traffici mediterranei e di quelli provenienti da altri continenti, via Suez o Gibilterra.
Nel corso dei lavori, presenziati tra gli altri da Giovanni Formisano, a capo della Commissione Mobilità e Infrastrutture, e Nicola Coccia, presidente del Terminal Stazione Marittima, sono state analizzate le problematiche principali che frenano il “sistema Golfo”. Dalle pastoie burocratiche – Umberto Masucci, ad esempio, ha parlato del progetto di riqualificazione del Molo S.Vincenzo, “storia esemplare che dura da 14 anni, senza che se ne intraveda via d’uscita” – alle insufficienze infrastrutturali che, come spiegato da Mario Salsano, segretario regionale Filt Cgil, “pesano sulle aziende campane fino a 6 euro per tonnellata di merce trasportata”; dalla mancanza di programmazione a quella delle risorse, sempre più scarse, a disposizione.
“Nella nostra regione – ha sintetizzato Andrea Mastellone, presidente Associazione Agenti Marittimi – le nostre aziende potrebbero usufruire di un posizionamento logistico perfino superiore a quello della Lombardia. Eppure, se non si risolvono presto le questioni legate alla lunghezza delle banchine e al dragaggio di fondali, il nostro porto, da polmone al centro del Mediterraneo, rischia di essere destinato a una sfera meramente regionale”.
Sfruttare le autostrade del mare, “in grado di mettere in contatto Napoli con i grandi mercati in espansione del Nord Africa”, e cogliere l’opportunità dell’inserimento del porto nel corridoio Helsinki – Palermo, sono le risposte individuate da Mastellone per un futuro rilancio dei traffici da/per Napoli.
“Con i corridoi europei – ha concluso – le nostre merci avranno un gate di accesso immediato al mercato europeo, senza contare la necessità di creare un centro logistico di stoccaggio, attività ad alta richiesta di manodopera. Dobbiamo guardare all’industria logistica per ripartire, anche pensando all’attuazione di leggi speciali per Napoli, come la creazione di una zona franca portuale”.
GG