• 24 Novembre 2024 15:47

Seareporter.it

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Rappresentare centinaia di migliaia utenti della nautica. È l’obiettivo della Consulta dell’Utenza Nautica (C.U.N.) nata da un protocollo d’intesa firmato da Assonautica, Federazione Italiana Canoa e Kayak, Federazione Italiana Canottaggio, Federazione Italiana Motonautica, Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee, Federazione Italiana Vela, Lega Navale Italiana e Rivista Nautica.

“Con questa iniziativa – spiega una nota –  la nautica italiana intende rispondere all’urgente necessità di un rilancio dell’economia del mare, elemento primario del turismo e della green economy, impegnandosi a dare il proprio contributo concreto alla crescita del Paese”.

Il primo traguardo della Consulta è sostenere il valore sociale e culturale del diportismo, “anche per contrastare l’immagine distorta della nautica, in cui la barca è intesa come status symbol, che è stata alimentata nell’immaginario collettivo, trascurando la realtà di migliaia di appassionati dell’andar per mare e per acque interne, sempre in regola con le norme di sicurezza e fiscali”.

Per l’avvio di una politica dell’economia del mare la Consulta “ritiene utile che all’esistente portualità turistica sia affiancata quella alternativa, specificamente dedicata alla piccola nautica – punti d’ormeggio, campeggistica con accesso al mare, porti a secco, scivoli, campi-boe – per rendere tale forma di tempo libero economicamente accessibile a un maggior numero di appassionati, con doverosa attenzione al turismo nautico proveniente anche dall’estero con barca al seguito, contribuendo così all’ampliamento della fruizione turistica in un più ampio arco di stagionalità, stimolando collaborazione ed integrazione con l’offerta storico-culturale ed enogastronomica del territorio”.

In questo contesto, saranno promossi progetti e iniziative per favorire lo sviluppo del diportismo, anche sportivo, e quindi l’accesso alle acque marittime e interne, in un quadro di esercizio tranquillo, sicuro, ecosostenibile e dai costi accessibili, con particolare attenzione nei confronti dei diversamente abili e degli anziani, ma soprattutto nei confronti dei giovani, che costituiscono il futuro del nostro Paese.

“Ad essi, la Consulta intende dedicare una parte consistente del proprio impegno e delle proprie risorse”.

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