Nel segno del compianto studioso visionario e pioniere la cerimonia di consegna del Premio Internazionale di Archeologia Subacquea “Sebastiano Tusa”
C’è un interessante elemento di novità nella discussione intorno all’evoluzione della riforma sull’autonomia dei Parchi Archeologici che ogni anno si svolge alla BMTA di Paestum. Si tratta di una nuova esigenza, espressa da molti dei Direttori presenti, di una sorta di inversione di marcia nel tornare a concentrarsi sulla tutela, intesa come conservazione ma anche ampliamento dell’offerta.
Dopo il salto verificatosi nel modello di comunicazione con le nuove tecnologie (digitalizzazione e percorsi virtuali), si profila una riflessione particolare sui siti cosiddetti minori come sui depositi. Il messaggio arriva indirettamente dal Ministro alla Cultura Gennaro Sangiuliano, secondo il Direttore del Parco Archeologico di Ostia Antica Alessandro D’Alessio: “Lavorare molto sulla conservazione del patrimonio emerso, e già esistente, ma anche decongestionare la fruizione del patrimonio potenziando quella dei siti minori”.
“Restaura una lastra” s’intitola invece il progetto raccontato dal Direttore del Parco Archeologico di Paestum e Velia Tiziana D’Angelo che, sulla scia di quanto fatto dal suo predecessore Gabriel Zuchtriegel, ha aperto gli immensi corridoi deposito dell’area archeologica in cui si svolgeranno visite guidate gratuite e ogni finanziatore privato potrà scegliere lastre funerarie del V, IV, III secolo a. C. da restaurare.
Pierpaolo Forte, componente del Cda del Parco Archeologico di Pompei (“Parco la cui rinomanza ha del clamoroso”) ha ricordato l’impulso che negli ultimi anni hanno avuto le Fondazioni, inizialmente osteggiate, poi scoperte come strumento moderno che libera capitali e consente alleanze. Questa piccola rivoluzione prevede la formazione di nuove figure professionali, come ha sottolineato Laura Moro, dirigente del Ministero della Cultura – Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio, che vadano oltre la competenza sulla comunicazione, già a sua volta trasformata dalla digitalizzazione e quindi nella direzione della nuova conservazione dell’esistente e nella capacità di far fruire anche ciò che finora è rimasto nascosto, tra depositi e piccoli siti.
La tavola rotonda, a cui hanno partecipato Filippo Demma per il Parco di Sibari, Alberto Samonà per il Colosseo, Stéphane Verger per il Museo Nazionale Romano, per le Fondazioni Francesca Bazoli (Brescia Musei) e Roberto Corciulo (Aquileia), per le Soprintendenze Franco Marzatico (Trento), è stata moderata dal professore Salvatore Sica, consulente giuridico del Ministro Sangiuliano e dall’onorevole Alfonso Andria, già Presidente della Provincia di Salerno e Consigliere di Amministrazione del Parco di Paestum e Velia.
Si è aperta con un’emozionante clip per ripercorrere la vita e la carriera del compianto e indimenticato pioniere dell’archeologia subacquea la cerimonia di consegna del Premio Internazionale di Archeologia Subacquea “Sebastiano Tusa” organizzato dal 2021 annualmente dalla BMTA per onorare la memoria del grande archeologo, dello studioso, dell’amico della Borsa, ma soprattutto dell’uomo del Sud, che ha vissuto la sua vita al servizio delle istituzioni per contribuire allo sviluppo locale e alla tutela del Mare Nostrum.
“Un’occasione preziosa per celebrare e mantenere in vita la memoria di Sebastiano Tusa e testimoniare le sue attività lungimiranti e innovative che è quanto cerchiamo di fare anche con la Fondazione accanto al compito arduo di procedere sulle sue orme”, ha rimarcato Valeria Patrizia Li Vigni Presidente Fondazione Sebastiano Tusa intervenuta insieme a Mario La Rocca Dirigente generale Dipartimento Regionale Beni Culturali e Identità Siciliana della Regione Siciliana.
Il riconoscimento per la carriera è andato a Katerina Dellaporta, già Consigliere del Ministro della Cultura greco per l’archeologia subacquea, Direttore Generale del Museo Bizantino e Cristiano di Atene che emozionata ha ricordato il legame con Tusa “un visionario e un pioniere su diversi fronti che ha creato un modello di esempio e con cui abbiamo unito le nostre voci per la tutela e valorizzazione del patrimonio culturale”. Per il progetto più innovativo a cura di Istituzioni, Musei e Parchi, il premio è andato a Massimiliano Marazzi, Ordinario Culture dell’Egeo e Anatolia Università Suor Orsola Benincasa di Napoli per il “Progetto Vivara”. “Un Premio strettamente legato alla mia carriera, alla mia vita e ai progetti trascorsi”, ha detto il professore Marazzi ricordando quando insieme a Tusa fecero le prime ricognizioni a Vivara nel 1975 scavando insieme ininterrottamente.
Assegnati anche il Premio al miglior contributo giornalistico in termini di divulgazione ad Alberto Angela e alla migliore mostra dalla valenza scientifica internazionale a Romy Wyche, Direttore Museo Dipartimentale dell’Antica Arles per la Mostra “Trésors du fond des mers. Un patrimoine archéologique en danger” (22 ottobre 2022 – 20 febbraio 2023).
A seguire si è svolta la consegna della Targa “Claudio Mocchegiani Carpano”, alla presenza del figlio Luca, alla migliore Tesi di laurea sull’Archeologia Subacquea a Emilia De Palo laureata del Corso di Laurea Magistrale in Archeologia e Storia Antica dell’Università degli Studi di Torino per la tesi di laurea in Archeologia Classica “Il Relitto tardorepubblicano della Pria Pula di Genova Pegli. Una rilettura dei dati archeologici”. È stata l’occasione per Luigi Fozzati Coordinatore Scientifico del Premio Sebastiano Tusa di auspicare un cambio di passo in Italia per “estendere i confini dell’archeologia subacquea e far sì che questi giovani laureati trovino lavoro nel nostro Paese, evitando che i nostri migliori archeologi subacquei continuino ad andare all’estero”.