Assoporti
“Non si tratta di un commento a bocce ferme, perché è vero l’esatto contrario: le misure approvate ieri dal Consiglio dei ministri sono le premesse per un’azione di rinnovamento che andrà avanti e nella quale, come accaduto sino a oggi, il governo dovrà poter contare sul supporto e sui suggerimenti dell’intero cluster marittimo, in primis di Assoporti”. Lo afferma in una nota il presidente dell’associazione dei porti italiani, Pasqualino Monti, all’indomani del varo della riforma portuale. “Va dato atto alla struttura tecnica del ministero non solo di aver lavorato con grande tenacia, ma specialmente di non aver mai rifiutato il confronto e quindi, di conseguenza, di aver ascoltato in questi mesi le voci del cluster marittimo e portuale e in particolare quella di Assoporti”, aggiunge. “Un ringraziamento va quindi al ministro Delrio e alla struttura tecnica del ministero, a Ivano Russo, Luigi Merlo, Ennio Cascetta, che hanno recepito nel testo finale indicazioni di importanza che a partire da oggi, forniranno la base per ulteriori interventi di riforma nel settore con l’obiettivo di recuperare rapidamente efficienza e produttività del sistema”. “Assoporti – conclude Monti – non si è mai tirata indietro conducendo le sue battaglie sui temi che riteneva e ritiene strategici per centrare questi obiettivi di competitività internazionale nella convinzione, oggi più che mai, con un testo che ne crea le premesse, della necessità di proseguire rapidamente, e senza arroccamenti in difesa dello status quo, sulla strada delle riforme”.
Federagenti
“Il primo passo è stato compiuto, ma ora le scelte dei nuovi presidenti dovranno essere coerenti con l’attribuzione di grandi poteri a questa figura dalla cui capacità professionale deriverà una importante percentuale del successo futuro del porto e del sistema logistico che sul porto insiste. E auspichiamo che queste scelte possano essere anticipate già nel momento di nomina dei commissari”. Gian Enzo Duci, presidente di Federagenti, la federazione nazionale degli agenti marittimi, commenta con soddisfazione l’approvazione del decreto che dà il via alla riforma dei Porti, ma chiede un’accelerazione sulla nomina dei presidenti delle nascenti autorità di sistema portuale, preoccupato da un possibile prolungamento dei commissariamenti delle ‘vecchie’ Autorità portuali che potrebbe generare “situazioni di stallo operativo e decisionale”.
Confetra
“Con l’approvazione del Decreto legislativo sulla riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione delle Autorità Portuali è stata premiata la determinazione del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti che ha potuto contare anche sulla condivisione della maggioranza delle associazioni rappresentative del mondo portuale e logistico”. Lo afferma il presidente di Confetra (Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica), Nereo Marcucci. “E’ auspicabile – continua Marcucci – che vi sia altrettanta collaborazione anche nella fase di attuazione del decreto legislativo soprattutto per quanto riguarda il ruolo dell’Agenzia delle Dogane e lo sportello unico amministrativo. E’ altrettanto auspicabile – conclude – che fin dai primi giorni di settembre, terminato l’iter del decreto, sia possibile nominare i nuovi Presidenti delle Autorità di sistema scegliendoli unicamente sulla base del profilo professionale”.
Confcommercio
“Confcommercio e Conftrasporto esprimono vivo apprezzamento per l’approvazione definitiva della riforma portuale. Dopo un’attesa durata diverse legislature finalmente gli operatori, grazie all’impegno del ministro Delrio, hanno un quadro normativo di riferimento rinnovato e più efficace per le proprie attività, siamo certi che non si faranno sfuggire le nuove opportunità”. E’ il commento di Paolo Uggè, vicepresidente di Confcommercio e presidente di Conftrasporto. “La riforma – continua Uggè – crea basi concrete per il rilancio del sistema nazionale dei porti e della logistica. Sono infatti positive e, in linea con le aspettative della Confederazione e della sua articolata filiera logistico-portuale, le disposizioni volte alla centralizzazione strategica delle decisioni, la riorganizzazione dei circa 60 porti di rilevanza nazionale in 15 Autorità di sistema, la semplificazione burocratica, attraverso gli sportelli unici, l’alleggerimento delle formalità e lo snellimento delle procedure di approvazione dei Piani Regolatori Portuali, il coinvolgimento del tessuto imprenditoriale negli organismi di partenariato della Risorsa mare”. Nell’auspicare che la modernizzazione del sistema portuale prosegua rapidamente al fine di rendere il Paese competitivo nello scenario internazionale, il vicepresidente di Confcommercio sottolinea l’importanza dell’attuazione complessiva del Piano nazionale Strategico della Portualità e Logistica e di alcune decisioni riguardanti il cabotaggio marittimo altrettanto importanti, che sarebbero state assunte, per premiare gli imprenditori che favoriscono la presenza del sistema Italia nel mondo cabotiero.
Sindacati
“Bene il provvedimento di riforma della governance portuale licenziato dal Consiglio dei Ministri”. E’ quanto dichiarano Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti spiegando che “il provvedimento, contenendo anche aspetti importanti per le organizzazioni sindacali quali la partecipazione attiva ai meccanismi decisionali, contiene strumenti in grado di allinearci ai paesi più avanzati sostenendo le azioni di sviluppo, crescita e competitività necessari al rilancio del sistema portuale italiano”. Secondo le tre organizzazioni sindacali dei trasporti “evitare ulteriori e dannose sfilacciature nel nostro sistema trasportistico nazionale è l’obiettivo primario da raggiungere e la riforma in ottica di sistema potrebbe avere tali potenzialità. Adesso come primo atto, il Ministro Delrio dovrà nominare i 15 presidenti delle nuove AdSP (Autorità di Sistema Portuale) facendo uscire dalle secche la portualità Italiana che da troppi anni ha continuato ad arenarsi in commissariamenti che sono stati un danno per diversi scali, facendoci perdere in competitività”. “Dopo la governance – proseguono Filt, Fit e Uilt- è necessario continuare sulla via tracciata dal PSNPL (Piano Strategico Nazionale Porti e Logistica) adottato dal Governo. Adesso è urgente proseguire il confronto sul lavoro portuale per rilanciare specialità, specificità e professionalità, caratteristiche su cui si fondano l’efficienza e la competitività dei nostri scali con uno sguardo particolare alla sicurezza. In questo senso il tavolo di confronto con le parti sociali al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti – sostengono infine le tre organizzazioni sindacali – si dovrà formalmente avviare per definire eventuali modifiche agli attuali assetti, anche in relazione all’evoluzione del lavoro portuale, e considerata la necessaria qualificazione e specializzazione dei lavoratori, anche sotto il profilo dell’accesso alle previsioni di legge in materia di lavori usuranti”.